di Giovanna Di Rosa #Politica
Sono uno “spettacolo”, è il caso di dirlo. Dopo il clamoroso ritorno di Beppe Grillo allo spettacolino da filodrammatica, con dramma finale tutto sulle spalle dell’Italia e senza streaming, da Roma regno incontrastato della Sindaca del Pannolino Lavabile (come da proposta elettorale indimenticabile) autocandidatasi contro tutto e tutti, dopo avere governato contro tutto e tutti e con il 66,8% dei romani che non la voteranno più anche la triste storia del M5S romano giunge la notizia della rivolta finale.
Enrico Stefàno, Angelo Sturno, Donatella Iorio e Marco Terranova hanno infatti deciso di lasciare il M5S ed ora la Sindaca Immobile non ha nemmeno più la maggioranza: ha solo 19 dei 25 consiglieri necessari. Basterebbe per chiudere bottega. Soprattutto a dare retta al tremendo giudizio proferito da Stefàno sulla Sindaca: “Le interessano di più i like su Facebook”, come scrive Repubblica.
E’ solo l’ultimo, politicamente spaventoso capitolo, della triste – speriamo indimenticabile – storia della Sindaca delle Funivie, che promise tutto e il contrario di tutto e che fece assai poco, per non dire, niente. Ma pianse sui balconi (e spesso in sala Giulio Cesare, dicono i pettegoli, ma noi non ci crediamo). A piangere sono stati i romani. E noi in quella città c’abbiamo vissuto a tempo pieno e ora ci stiamo part-time. Ed è sufficiente.
L’unica cosa certa, in questa triste ed indimenticabile storia, è che chiunque vinca la poltrona del Campidoglio si vestirà meglio della Sindaca uscente. Sui risultati… Comprenderete che su quelli non ci esprimiamo più.
(1 luglio 2021)
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