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Meloni recita il solito vecchio copione sull’Italia che non andrà più in “Europa col cappello in mano”. Ne riparliamo ad ottobre

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di Giovanna Di Rosa

Mentre Meloni il suo solito copione sulla realtà virtuale che vende dal 2022 senza portare a casa un risultato che sia in coerenza coi miracoli promessi prima delle elezioni di settembre 2022, grida, ancora una volta, che l’Italia non andrà più in “Europa col cappello in mano”, perché “la musica è cambiata”. Ha detto esattamente le stesse cose circa due anni fa e la musica non è cambiata. O meglio è cambiata: in peggio.

A Milano, nel frattempo, a conferma di ciò che questa destra è, il candidato indipendente della Lega anche sedicente scrittore aizza la folla con slogan per menti semplici per niente pericolosi [sic] come “Scateneremo l’inferno” (dal film Il Gladiatore, ndr) o di certa, quasi certissima efficacia [sic] come “In Europa comincerò con il sabotaggio”. perché il programma politico è tutto.

E a proposito di politica il presidente del Consiglio c’ha tenuto a sottolineare di essere una donna che non la dà “vinta a bulli e gradassi. Io sono una donna” ha detto, “e ho il diritto di difendermi. Sono una donna e sono capace di difendermi. Sono una donna e pretendo lo stesso rispetto che riconosco agli altri. Eccola la parità. Eccolo l’orgoglio femminile”. Dove volesse andare a parare forse non lo sapeva nemmeno lei. Ma era il comizio di chiusura di campagna elettorale e qualcosa andava pur gridato. Magari contro De Luca e con toni da bullo.

Una delle poche cose serie, certamente serissima, che Meloni ha detto: “E’ un referendum”, riferendosi alle Europee 2024, è quasi passata sotto silenzio. Ecco ciò che succede quando si cerca di nascondere le proprie vere intenzioni sotto un fiume in piena di nulla. Si rischia di riuscirci. Ma non funziona più. E da ottobre torneranno altri tagli. Sostanziosi. Almeno venti miliardi, forse trenta. Lo impone l’Europa. Quella dalla quale lei non va con il cappello in mano. Infatti nessuno glielo chiede: ci vede andare con i conti in ordine.

 

 

(1 giugno 2024)

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