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La soluzione positiva dei negativi #pensieriniromani di Vittorio Lussana

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di Redazione, #pensieriniromani

La Roma di Fonseca perde anche a Cagliari. Ma i romanisti si accontentano di essere ancora in Europa League e se ne fanno una ragione. Fuori casa, in particolare, la Roma ha un rendimento a dir poco osceno: le prende sempre, anche dall’ultima in classifica. In casa, invece, manca totalmente l’obiettivo di vincere gli scontri diretti con le altre squadre di peso del campionato.

Insomma, grande con le ‘piccole’ e piccola con le ‘grandi’. Che è un po’ il giudizio che possiamo dare, oggi, degli italiani, obnubilati e instupiditi dalla protesta volgare di Partiti come la Lega e Fratelli d’Italia: forti con i deboli e deboli con i forti. Perché l’italiano medio è così. In tali parametri antropologici si ritrova pienamente. E il romano ‘medio’ di questi ultimi anni non fa eccezione.

E’ una forma di negazionismo anche questa. Siamo noi, gente di sinistra, a essere i soliti allarmisti. La Roma perde per colpa nostra, perché non le diamo abbastanza fiducia. “Dobbiamo stare tutti vicini a questa Roma”, dice ancora oggi qualcuno. Ma negare è un verbo negativo. Significa essere delle persone negative. Ma qui da noi, tutto ciò che è negativo ottiene sempre un successo insperato, non si è mai capito bene perché…

I romani di oggi si scoprono cultori dell’eroe negativo. Persino le giovani rockstar del momento, se non hanno un passato travagliato, se non si sono ‘sballati’ o drogati per un certo periodo della loro vita, non piacciono. E cantano in una lingua ‘sbiascitata’: un italiano edulcorato da un romanesco ‘incafonito’ e pesante, che non c’entra quasi più nulla con la lingua del Belli o del Trilussa.

Roma è lo specchio fedele dell’Italia di oggi: più uno è ‘strano’ e più merita di essere votato, seguito, ascoltato, persino adorato. Forse, perché assomiglia un po’ di più al romano ‘medio’. Il quale, a nostro parere, non è più neanche tale, poiché appiattito sulla mediocrità, l’ignoranza, la volgarità vernacolare. Stando così le cose, viva la Ztl a vita!

Cari romanisti, c’è un solo un modo per dimostrare che abbiamo torto, un’unica ‘soluzione positiva’: vincere l’Europa League. Vediamo se riuscite. Al limite, per salvare la ‘faccia’, oltre che la stagione, dopo interi decenni in cui continuavate a ‘smontare’ squadre che, bene o male, al secondo posto ci arrivavano sempre.

No: meglio qualificarsi in Champion’s da settimi in classifica. Una soluzione originale, in fondo: perché accontentarsi dell’aglietto? Un modo come un altro per dimostrare che, anche a Roma, la diversità e l’anticonformismo sono concetti calcolati. In campi e settori in cui la diversità non viene richiesta, né cercata, da nessuno. Perché i ‘diversi’ da quelli che vincono, di solito son coloro che perdono. Per il resto, fate un po’ voi…

 

(27 aprile 2021)

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