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Nicola Zingaretti e l’idea meravigliosa della pipì a pagamento nei locali pubblici

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di G.G. #Roma twitter@GaiaitaliaRoma #Pipì

 

Qualora il servizio igienico, per i soggetti diversi dalla clientela, sia messo a pagamento, il prezzo dello stesso deve essere reso ben noto attraverso l’apposizione di idoneo cartello».

La storia inizia così. Ed è una storia che grida vendetta e un po’ di stupidità dalla prima all’ultima parola. Ed è una storia che contrappone (fintamente) ancora una volta Nicola Zingaretti segretario immobile del nuovo PD di Massimo D’AlemaVirginia Raggi, già Sindaca delle Funivia, due che col far poco e quel poco farlo come capita, c’hanno confidenza, diciamo così, e spesso su quel poco si scontrano ferocemente. Perché tra prime donne è così.

Pietra del contendere la minzione in luogo pubblico la quale, essendo un paicere, deve avere un prezzo. Yes, indeed. Lo stabilisce la Regione Lazio governata dal Segretario del Pd Nicola Zingaretti che ha dato il via libera alla “tassa” di accesso ai bagni in bar e ristoranti all’interno della legge regionale numero 37 del 20 giugno 2018: perché farla non è una necessità, ma un bene di lusso. Quindi si paga.

C’è però un però, e la situazione è tutta romana. Un però che si chiama delibera 135 del 5 luglio scorso del Nuovo regolamento di polizia urbana che dice con nettezza: «È fatto obbligo agli esercenti degli esercizi pubblici di consentire l’utilizzo dei servizi igienici a chiunque ne faccia richiesta», crediamo ci sia anche un regio decreto che vada in tal senso, non per riesumare vecchie mummie ma quando la devi fare la devi fare.

Dunque Zingaretti e Raggi fanno una delibera che cozza contro l’altra, un po’ come fanno la Appendino Sindaca di Torino e l’Appendino Sindaca Metropolitana, una dice una cosa e l’altra il contrario, così che coloro ai quali scappa la pipì – come se gli esseri umani non fossero costretti contro il loro stesso desiderio ad evacuare quando il corpo comanda cose ben più sgradevoli e solide della pipì – dovranno prima controllare di avere spiccioli in tasca. Se non ce gli hanno ci sono gli angoli.

“Ma allora non cambia niente”, direte voi. Appunto.

 

 

(18 settembre 2019)

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