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Festa del Cinema di Roma vista da Alessandro Paesano: “Mon Garçon” e “Abracadabra”

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di Alessandro Paesano #RomaFF12 twitter@Ale_Paesano

 

 

Un sabato intenso al Villaggio del cinema mentre la Festa entra davvero nel vivo proponendo una selezione di film europei interessanti, molto diversi tra loro.

Mon Garçon (Francia, 2017) di Christian Carion parte come un film sul ménage familiare dove Julien (Guillame Canet) raggiunge l’ex moglie sulle Alpi francesi (dove la donna vive col figlio e il suo nuovo compagno) perché il piccolo Mathys è scomparso dal campeggio al quale la madre lo aveva mandato per avere ”un po’ di pace’’.

Strada facendo diventa un thriller che sa inchiodare il pubblico perché percorre il crinale della non credibilità senza mai cadere nel precipizio. Il film, girato in soli sei giorni, ha visto Canet recitare a braccio senza conoscere la sceneggiatura se non scena per scena (l’attore era alle prese con la post-produzione del suo primo film da regista). A credere quanto raccontato da regista e attore nel press book del film la violenza di Julien, unica risposta alla scoperta che il figlio non è scappato ma è stato rapito, scaturisce da Canet che non vorremmo avere vicino in un momento di crisi.

Il film sfiora ambiguamente il trema, un po’ trito ma sempre molto pericoloso nella sua ambiguità, del cittadino che si fa giustizia da sé senza specificare se il giustiziere agisce in base a una propria follia o alla rabbia perché la società non è in grado di garantire protezione alcuna. Leggere che nella scena in cui Julien prende a catenate l’esecutore del  rapimento Canet ha pericolosamente sfiorato la testa dell’attore che lo interpreta non ci rassicura, così come tutta l’enfasi sul film non recitato, ma vissuto dall’attore ci pare di una ingenuità disarmante.

Un film da festival (o festa) che sa farsi vedere fino alla fine costruito con un racconto dall’andamento ellittico che ne è forse uno degli aspetti piu interessanti. Un film comunque da vedere. Lo distribuirà in primavera la Nomad Entertainment.

Abracadabra (Francia/Spagna/Belgio, 2016) è un film che sviluppa con intelligente coerenza le sue premesse contenendo il gusto per l’eccesso del cinema spagnolo entro i limiti di uno stile (visivo prima ancora che di regia) riconoscibile e ingegnoso.

L’espediente dell’ipnosi che modifica il carattere del marito della protagonista, casalinga trascurata da un marito tifoso più che focoso amante, permette al regista, che firma anche la sceneggiatura, di mettere i suoi protagonisti davanti diverse situazioni eccentriche ma caratterizzate da una seria coerenza interna, svisando il lieto fine in un momento di auto emancipazione della protagonista sincero e catartico.

Una commedia intelligente che sa scherzare sulla comunicabilità  all’interno della famiglia mostrando quanto poco basterebbe per farsi  ascoltare dalle figlie adolescenti o per rendere felice una moglie appannata dall’indifferenza.

E non vogliamo dirvi di più per non  farvi perdere il gusto di vedere la pellicola, adesso, durante la festa, o in sala. Il film sarà distribuito dalla Movie Inspired.





(28 ottobre 2017)

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