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Roma provvede alla chiusura dei “nasoni”: l’ennesima misura d’emergenza presa senza pensare

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di Gaiaitalia.com, #Roma

 

 

 

 

E’ del tutto irrilevante che le misure prese “di pancia” dalla giunta del M5S possano avere ricadute positive o negative per i cittadini, per tutti i i cittadini, la Giunta Raggi non riflette, agisce d’istinto dominata dalla necessità di “fare qualcosa” non per risolvere, ma perché “gli altri vedano che stiamo facendo qualcosa” – il virgolettato è utile al nostro articolo e non è da attribuirsi a dichiarazioni dei demenziali esponenti della Giunta della Sindaca dei Miracoli.

C’è siccità? Chiudiamo i “nasoni”, le fontanelle disseminate per Roma che portano l’acqua a tutti: anche a coloro che vivono per strada e che  la usano per lavarsi e dissetarsi; anche agli animali che le usano per bere oltre che agli esseri umani che camminano per Roma – notoriamente torrida in estate – e che le usano per trovare un po’ di refrigerio, oltre che per evitare di svenire dove si trovano.

E’ vero che ci sono sempre le bottigliette d’acqua delle bancarelle dei Tredicine, sponsor della Sindaca del Libero Scambio, che vedranno forse aumentare ulteriormente i loro introiti, ma il punto non sono i Tredicine, il punto si chiama Virginia Raggi o dell’Inconsistenza che anziché concentrarsi sulla dispersione dell’acqua, sugli sprechi – 165,2 litri al giorno di acqua per ogni abitante di Roma – corre ai ripari non opponendosi alla chiusura dei nasoni (2.172 in tutta Roma) ed evitando di trovare misure che limitino o eliminino una volta per tutte la dispersione d’acqua potabile – picchi che toccano il 45 per cento a Roma.

I nasoni, per dirla come va detto, non erogano che l’1,1% dell’acqua messa in rete da Acea. Quando si dice prendere le decisioni per darsi un tono e non per risolvere i problemi alla radice.

 

 

(3 luglio 2017)

 




 

 

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