di Giancarlo Grassi
Fate quel che predico, ma non quel che faccio: è un po’ il motto della politica a 5Stelle del Campidoglio. Nonostante i deliri del Vate sul Direttorio che non esiste più tesi a sviare l’attenzione dalle disgrazie capitoline, nella giunta Raggi continua a fare un po’ ciò che gli pare quel Raffaele Marra inviso al Gran Sacerdote ed alla giunta a 5Stelle. La Raggi se ne infischia e Marra anche se è vero, come scrive l’edizione romana del Corriere, che nonostante la rotazione del personale, non si smuove, ma anzi raddoppia.
Il braccio destro della Sindaca delle Funivie si auto-riconferma alle risorse umane, ruolo cruciale: Marra controlla 23mila dipendenti comunali. Il raddoppio riguarda invece un altro Marra, il fratello Renato (perché due is megl che uàn), che è stato spostato dalla Polizia locale alla direzione del neonato ufficio Turismo con uno scatto di circa 20mila euro in busta paga: da seconda a terza fascia, da 104 a 122 mila euro. Grillo, delirando di direttori, omette questo piccolo particolare. Virginia Raggi ha naturalmente firmato le sei delibere senza battere ciglio. Per dirla con la capogruppo PD in Campidoglio, Di Biase: “Cambiare tutto per non cambiare nulla”, che è un po’ il riassunto della devastatrice disgrazia a 5Stelle che si è abbattuta sulla Capitale.
(11 novembre 2016)
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