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Se potessi avere trentamila euro al mese. O finché morte non vi separi

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di Marco Biondi

Da “Repubblica” del 16 Marzo 2023: “Una nuova consulenza nella procura di Firenze che indaga sulle stragi del 1993 ricostruisce i movimenti di capitali ignoti arrivati a Silvio Berlusconi per lanciare le sue aziende tra gli anni ’70 e ’80”. E uno pensa: sarà anche “Meglio tardi che mai”, ma non potevano accorgersene prima?

Ebbene sì, si parla di qualche spicciolo, settanta miliardi di lire, o giù di lì, arrivati nelle casse di società facenti capo all’arzillo vecchietto (ora, ma non allora) grazie all’intercessione, si dice, dell’amico dell’Utri.

L’articolo di Repubblica è ben dettagliato e racconta di come questi capitali siano riusciti ad arrivare, principalmente a Fininvest anche attraverso l’acquisizione di società che, da un giorno all’altro, ebbero conferimenti miliardari prima di essere cedute alla stessa Fininvest per pochi spicci. Sempre Repubblica riferisce che la provenienza di quei settanta miliardi è, tutt’ora ignota e racconta anche di miliardi di lire in contanti, “presumibilmente” finiti sempre nelle stessa casse. La Fininvest di allora non era, però, la ricca società che conosciamo, e Silvio Berlusconi era quell’imprenditore di assalto che dava lavoro allo stalliere della mafia Mangano.

Visto che le addizioni riescono bene anche alla procura di Firenze, improvvisamente i nostri impavidi investigatori si sono domandati se, per caso, i compensi milionari (in euro) che Berlusconi ha versato e ancora versa (si parla di 30mila euro al mese), a Dell’Utri, abbiano qualche tipo di relazione con quanto accaduto in quegli anni. Non è compito del giornalista arrivare a delle conclusioni prima della magistratura, ma qualche domanda ce la stiamo facendo anche noi. Ci si chiede se è credibile che Dell’Utri condannato nel 2014 a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa con sentenza definitiva, abbia fatto da tramite, con chissà chi, per far arrivare questi soldi nelle casse dell’amico Silvio? E ci si chiede è lecito pensare che questo sia, anche, il motivo per il quale Berlusconi ha interamente pagato di tasca propria tutti i costi legati alla difesa legale dell’amico?

Perché, sempre Repubblica, il 17 Marzo 2023 pubblica un nuovo articolo, nel quale mette in evidenza che il signor Dell’Utri percepisce, da anni, un vitalizio di trentamila euro al mese, sempre dall’amico Silvio e, addirittura ipotizza che questo vitalizio sia una sorta di risarcimento per il silenzio che, in tutti questi anni, dell’Utri ha tenuto sugli affari fatti con il suo amico. Repubblica azzarda. Ma se fosse vero?

Pensate che botto se gli italiani venissero a sapere che un ex Presidente del Consiglio, recentemente candidato anche a Presidente della Repubblica, ha fatto fortuna grazie ai capitali della Mafia! Non tanto per il suo attuale peso politico, ma così, per il gusto di sapere.

Alcune cose certe potrebbero supportare un tale sospetto. Dell’Utri ha scontato 4 anni di carcere e uno ai domiciliari perché riconosciuto mediatore tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi, gli investigatori non hanno trovato “l’origine” di quella montagna di denaro che è affluita in quegli anni a Fininvest, e hanno addirittura il sospetto che alcuni di quei capitali siano arrivati direttamente in contanti. Ma, in tutti questi anni, ancora nessuno ha avuto il coraggio di arrivare a qualche conclusione. I giovanotti sono entrambi ormai ultra ottantenni. Lasciamo pure, intanto che spulciamo le carte, che passi qualche anno e la questione fisiologicamente, si risolverà da sola.

Cambiando discorso: il Governo ha approvato il disegno di Legge relativo al Ponte sullo Stretto di Messina. Ci chiediamo se servano strade più dirette per trasportare valige di contanti? E il riferimento non è solo a questa questione…

 

(17 marzo 2023)

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