di P.M.M.
“Sbaglia Infantino a contrapporre il diritto a vedere il calcio con i diritti umani, riducendoli a opinioni: senza diritti non si può parlare di sport”, lo scrive Rosario Coco, Presidente di Gaynet, in una nota.
“Nel suo discorso prima delle finali il Presidente della FIFA difende il mondiale che si sta per concludere e sostiene che le critiche erano solo frutto di pregiudizi, come se le persone omosessuali uccise e torturate in Qatar non fossero un fatto. Per il Presidente FIFA i diritti umani sono una posizione politica come un’altra, dimenticando che il divieto di discriminare, anche per orientamento sessuale, è presente nello Statuto FIFA. Non si ha evidentemente il coraggio di ammettere che questo mondiale in Qatar è stato un errore frutto di corruzione, come è noto da ultimo anche dallo scandalo Qatargate. Quello che si può fare adesso è imparare da questa vicenda senza che si spengano i riflettori sull’omotransfobia in Qatar, negli altri Paesi che ancora criminalizzano l’omosessualità e nello sport: chiediamo al nostro calcio” chiude Coco “di schierarsi con le oltre dieci federazioni europee che hanno sostenuto la campagna One Love e di incontrare al più presto le associazioni LGBT+. Rilanciamo a questo proposito la petizione delle associazioni, sostenuta tra gli altri anche da Alessandro Zan, Alessandra Maiorino, Monica Cirinnà e Paolo Colombo”.
(16 dicembre 2022)
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