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Mourinho individui la “chiave di volta” del reparto offensivo della Roma

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di Vittorio Lussana

Ennesima sconfitta della Roma all’Olimpico, contro l’Atalanta. Ed ennesima litania di lagnanze dei tifosi giallorossi, scatenatisi su Youtube in un pianto collettivo totalmente irrazionale. C’è da dire che, nell’incontro di domenica scorsa, la Roma non meritava affatto la sconfitta: un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Ma bisogna anche prendere atto che il nuovo atteggiamento tattico adottato da Gian Piero Gasperini, il tecnico atalantino, si attaglia assai bene all’attuale momento di involuzione del calcio italiano. Ed è stata questa l’intelligente riflessione estiva del tecnico nerazzurro, che ancora una volta si segnala per la robusta razionalità di pensiero. E’ decisamente un ottimo allenatore, Gian Piero Gasperini, che conosce assai bene il proprio mestiere: chi dice il contrario, farebbe bene a dedicarsi allo scopone scientifico.

Detto ciò, bisogna anche tener presente che poco prima dell’incontro, la Roma si è ritrovata all’improvviso senza Paulo Dybala, a cui l’allenatore giallorosso, Josè Mourinho, sembra aver affidato i principali compiti di rifinitura e di illuminazione del gioco d’attacco. Ma da quanto si è visto in campo sino a oggi, senza l’apporto del campione argentino la squadra finisce col ritrovarsi con poche idee, diventando prevedibile. E le occasioni che la Roma ha provato a sfruttare, sono infatti arrivate da lanci e ripartenze che avrebbero necessitato una maggior lucidità: alcune opportunità di andare a rete andavano sfruttate meglio, con maggior freddezza realizzativa.

Va da sé che l’Atalanta, profittando dell’unica occasione creata, ha dimostrato un’estrema concretezza: punto e basta. E questo nuovo atteggiamento degli orobici, che da tre domeniche mantengono il ruolo di capolista del nostro campionato di calcio – da sola o in coabitazione con altre compagini di spessore, come per esempio lo splendido Napoli di Luciano Spalletti – segnala i veri cambiamenti tattici avvenuti durante la fase finale della scorsa stagione.

Proprio l’Atalanta, infatti, era una squadra abituata, ormai da tempo, a fare lei la partita. Ma essa cominciava a vedersi troppo spesso punita dal cinismo delle formazioni avversarie: capitò così con l’Empoli, in casa, proprio all’ultima giornata del campionato scorso, tanto per fare un esempio. E altri punti importanti, gli orobici li avevano già sprecati con Salernitana, Genoa e Cagliari, ottenendo niente di più che faticosi pareggi. La ‘vena’ offensiva dei bergamaschi si era ormai esaurita. E tutte le altre formazioni avevano cominciato a coprirsi, al fine di provare a colpirla in contropiede. Tuttavia, i vertici della società bergamasca hanno intelligentemente compreso il nuovo andazzo del calcio italiano. E sono corsi ai ripari, irrobustendo la difesa, da noialtri segnalata più volte come il vero difetto della Dea. Adesso, a Zingonia tutto quadra nuovamente. E si può cominciare a scommettere su qualche giovane di belle speranze.

Viceversa, la Roma aveva chiuso in bellezza la scorsa stagione, vincendo la Conference League a Tirana, capitale dell’Albania. E con l’arrivo di Paulo Dybala, il tecnico Morinho ha cominciato a pensare di proporre un gioco maggiormente offensivo, basandosi sulle iniziative di Zaniolo e le buone idee del nuovo acquisto argentino. Il quale, tuttavia, pur essendo dotato di un calcio esteticamente elegante, a nostro parere non è un vero regista, bensì una seconda punta. Pertanto, egli andrebbe in realtà sostenuto da un solido ragionatore alle sue spalle, per cominciare a rendere meglio e segnare molte più reti. Ed è questa la riflessione – da cogliere, ovviamente, come semplice ipotesi di studio – che rivolgiamo al tenace tecnico giallorosso.

Insomma, è vero che la Roma di quest’anno avrebbe, in teoria, maggiori potenzialità offensive. Tuttavia, qualcosa dev’essere rivisto a centrocampo, soprattutto tra chi ispira il gioco e chi, invece, dovrebbe finalizzare, pur mantenendo il giovane Tammy Abraham come principale terminale offensivo, fondamentale per far risalire la squadra. Qualcosa dev’essere limata e migliorata, nella fase d’attacco della Roma, ampliando l’aspetto creativo del reparto: bisogna provare qualche esperimento in più. Magari, testando un arretramento di Nicolò Zaniolo in un ruolo più simile a quello ricoperto, in passato, da Francesco Totti, dando così al giovane talento capitolino nuove responsabilità strategiche e, al contempo, maggiori possibilità di inserimento, rigenerandolo come nuovo Michel Platini del calcio italiano.

Sia come sia, l’intesa Zaniolo-Dybala, a nostro parere dev’essere maggiormente rodata, creando una nuova coppia offensiva come ai tempi di Graziani e Pulici nel Torino degli anni ’70 o Mancini e Vialli nella Sampdoria dei primi anni ’90 del secolo scorso. Ciò significa che la Roma deve sperimentare con maggior coraggio in fase offensiva, perché se José Mourinho riuscirà a individuare la nuova chiave di volta del proprio gioco, le potenzialità della Roma di diventare una protagonista di spessore del calcio italiano ci sarebbero tutte.

Riguardo all’Atalanta, complimenti sinceri: un bagno di umiltà fa sempre bene. Anche e soprattutto per una provinciale che non deve affatto vergognarsi di essere tale, dato che rimane, in ogni caso, la regina delle nostre piccole, nonché castigamatti delle grandi.

 

 

(21 settembre 2022)

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