di Vittorio Lussana, #pensieriniromani
I socialisti romani alla fine hanno deciso: alle comunali capitoline si schiereranno con Roberto Gualtieri. Forse, la scelta più corretta sarebbe stata quella di Carlo Calenda, ma fa niente: l’importante è che i socialisti comprendano che il loro posto è a sinistra. Anche col 2%, quando va bene.
C’era sul tavolo l’idea di un’intesa con Sinistra Civica ed Ecologista, che ha un bel programma ambientalista: temi a cui anche il vecchio Psi non era insensibile, a dire il vero. L’importante è comprendere che non si può pensare di ricostruire un’area, quella del riformismo italiano, continuando a rimpiangere il 15% e gli antichi fasti di una volta. Le fondamenta per una futura sinistra riformista ci sarebbero. E sono buone, per via del fatto che, in fondo, tornare agli antichi accordi con il mondo cattolico rimane, al momento, un suicidio, non esistendo più un centro moderato. L’antica geografia della politica italiana è scompaginata di per sé: inutile prendersela con chi sta di là o di qua. La realtà è questa. E continuare a discutere o a litigare, ad autoaccusarsi di tradimenti o nostalgie, è francamente inutile.
Non è colpa di nessuno: lo comprendano i compagni socialisti. E puntino sui giovani, al fine di ricominciare veramente da zero, rielaborando la cose migliori del passato con le tematiche del futuro. “Primum vivere”, diceva sempre qualcuno…
(3 agosto 2021)
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