di Giovanna Di Rosa, #lopinione
Eravamo di qua e leggevamo dello scoramento che provocheranno gli spettatori assenti ergo gli spalti vuoti, allo stadio olimpico di Tokyo in occasione di Tokyo 2020 primi Giochi Olimpici della storia moderna senza pubblico, causa covid-19 che non è una pandemia, è un’invenzione, parola di no-vax.
Poi siamo andati di là e abbiamo incontrato le lamentele di quelli che son furiosi, son sempre furiosi per qualcosa in questo paese che s’infuria così tanto che poi energie per un ragionamento sensato non gliene rimane, perché diecimila tifosi a festeggiare il compleanno dell’AS ROMA.
I due punti di vista solo apparentemente così distanti l’uno dall’altro, ma in realtà uniti dallo stesso horror vacui, raccontano di una popolazione la cui unica missione, il cui unico obbiettivo, sembra essere diventato dire la propria su qualsiasi cosa come se avesse idea di ciò che sta dicendo e controllo sul come lo dice.
Ecco allora quelli che delirano di dittatura scendendo in piazza quando cazzo gli pare senza che nessuno li fermi; ecco quelli che delirano di “stato di polizia” insultando la Polizia, come se uno stato di polizia lo permettesse; ecco quelli che delirano sugli effetti del vaccino, senza avere nemmeno la licenza media; ecco quelli che se la prendono con i Green Pass che discriminano e scelgono di non farli per sentirsi discriminati, e nello stesso tempo (Radio 24, Uno nessuno 100 Milan, poco prima delle 10 del 23 luglio) chiedono che lo Stato si assuma la responsabilità di renderli obbligatori.
Eccoci così preda del cancro di coloro che non sanno quello che dicono e riescono a dire tutto e il contrario di quanto appena detto senza rendersene nemmeno conto. Un paese tristissimo e disperato. Ma il covid non c’entra niente anche se è un ottimo bersaglio.
(23 luglio 2021)
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