di G.G. #Lopinione twitter@GaiaitaliaRoma #Maiconsalvini
Eccolo Matteo Salvini saltare sul carro degli affollamenti per – smemorato! – attaccare Conte e il suo DPCM. Eccolo, inseparabile telefonino da selfie in mano, cliccare la folla che va al lavoro (la folla che va al lavoro) e che non ha altri mezzi per andare al lavoro che non sia la metro e della quale folla l’ex ministro dell’Interno si fa beffe con fotografie opportunistiche a scopo politico. Si è dimenticato dei suoi, bagni di folla. Ma la rete ha memoria.
La foto scattata Emanuele Licopodio, presente del comitato Roma est e dirigente locale della Lega, troneggia sulla pagina Facebook di Salvini, con tanto di indignato commento: “Chiudono luoghi sicuri e controllati come palestre, piscine, cinema e teatri, ma continuano a far ammassare le persone in metropolitana e sugli autobus. Sono al lavoro con sindaci e governatori della Lega perché garantire la sicurezza e al tempo stesso il lavoro è un dovere, cosa che al governo si sono dimenticati, preferendo scaricare le loro gravi responsabilità su imprese e attività definite (e umiliate) come “superflue”. Guardando a Roma si perde di vista Milano.
Foto di stamattina, metro C di Roma fermata San Giovanni. Un’assurdità.
Chiudono luoghi sicuri e controllati come…Pubblicato da Matteo Salvini su Lunedì 26 ottobre 2020
E posta che ti posta si dimentica il passato. Ad esempio fino a poche settimane fa Salvini negava il virus o andava da Bianca Berlinguer a parlare di prepararsi ad “un’Italia che nel 2021 non sarà più la stessa” o quando si assembrava a Prato (era il 26 luglio) con la sua candidata Ceccardi presa a sberle dagli elettori poche settimane dopo. Mancava l’uso delle persone costrette ad andare a lavorare sui mezzi pubblici ad uso propagandistico, fino a quel limite Salvini non s’è mai spinto. E non è detto che gli faccia bene.
[wpedon id=”6575″ align=”center”]
(26 ottobre 2020)
©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata