di G.G. #Roma twitter@gaiaitaliacomlo #Pac
Quando gridi ai quattro venti che pianterai dodicimila (sì, 12mila!) alberi e ti ritrovi con poco più di duecento è facile che ti saltino i nervi, sembra questa la cronaca della giornata del 19 novembre che possiamo riassumere partendo dal 30 ottobre scorso, quando Roma Capitale annuncia che saranno piantati 12.000 alberi per una grande opera di forestazione urbana, per la quale sono stati già reclutati 300 volontari, grazie anche ad un comunicato stampa del Parco Archeologico di Centocelle.
La giornata che avrebbe dovuto vedere la concretizzazione di tutto ciò si trova quindi a fare i… conti con la realtà che, in stile M5S, non corrisponde mai ai proclami degli entusiasti addetti stampa capitolini.
Succede così che:
- i volontari sono solo alcune decine reclutati tra le poche associazioni che hanno aderito;
- gli alberi messi a dimora nei 4 siti scelti (Parco Archeologico di Centocelle, Parco di Tor Sapienza, Garbatella e Parco Alessandrino) non sono più di 200;
- gli alberi provengono dalla quota messa a disposizione dalla Regione Lazio, non già da una quota aggiuntiva predisposta da Roma Capitale.
“Un quadro del tutto diverso da quanto si racconta nel comunicato stampa e sui social network da parte dell’Amministrazione capitolina”, scrive il comunicato stampa del Pac, “con tanto di foto di assessori con vanga in mano in perfetto stile ventennio, dove si grida al successo.
La giornata dell’Albero, è l’applicazione di una legge dello Stato del 1992, che riprende addirittura un regio decreto del 1923, che a Roma fece piantumare dal 1992 ad oggi 120.000 alberi (Legge 29 gennaio 1992, n. 113 e successive modifiche cd Legge Rutelli). In questa legge ci sono inoltre le indicazioni di specifiche cure colturali indispensabili per la sopravvivenza delle piantine come anche descritto dettagliatamente nelle “Linee guida di forestazione urbana sostenibile per Roma Capitale” pubblicato da ISPRA e Roma Capitale”.
Ma il 19 novembre, nella giornata dell’Albero appunto, “nessuno di questi dettami – tra l’altro anche di uso comune – sono stati predisposti e rispettati: le 4 piantine al PAC si sono viste infilare in un buco leggermente più grande del pane di terra, senza nessuna preparazione del terreno, senza aprire il pane delle radici, senza un sostegno al fragile stelo, senza la recinzione dovuta affinché al primo sfalcio non finisca tra le erbacce, senza neanche quella normale innaffiattura che facciamo comunemente anche solo invasando piantine di odori.
Ma evidentemente l’Assessorato Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale non ha letto, se non ha invece deliberatamente voluto non tenerne conto visto il pressappochismo con cui è stata condotta la piantumazione, ed inoltre non ha neanche risposto ai Comitati che nei giorni precedenti – compreso il nostro – hanno fatto richiesta di un impegno formale per lo sfalcio dell’erba o l’innaffiamento, senza i quali le piantine non supereranno l’estate.
Il caso del Parco Archeologico di Centocelle è ancor più paradossale e grottesco. Incapace di mantenere le scadenze per la bonifica dell’area che lei stessa si è data con l’Ordinanza sindacale n. 22 del 10/2/2017, Roma Capitale vuole piantare 6.000 alberi su un’area contaminata e senza ricordarsi di presentare un progetto alla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, a tutela del vincolo paesaggistico”.
Il racconto del Comitato Pac continua con “l’Assessore Montanari” che “si presenta con il Resp della Commissione Ambiente Diaco, il suo assistente Vitaliano Biondi, il Presidente del Municipio V Giovanni Boccuzzi, la Consigliera pentastella Eleonora Guadagno, la capogruppo pentastellata Taverna e…… quattro alberelli simbolici! E, alle domande dei cittadini presenti, su quando cominceranno le attività di bonifica del Parco e la realizzazione del secondo stralcio già finanziato, che metterebbe a disposizione dei cittadini altri 18 ettari di verde, non regge il confronto e sbotta con un comportamento senza precedenti per un pubblico amministratore di Roma Capitale, insultando i presenti e accusandoli di essere complici di mafia capitale. Il video dell’accaduto è già stato consegnato ad un avvocato per valutare una querela per diffamazione e la pubblicazione o meno sui social del Comitato”. Il Comitato PAC ce lo ha fornito e lo pubblichiamo di seguito:
“Tutta l’operazione” continua il comunicato del Comitato Pac “appare come un clamoroso atto di propaganda e autoriferito a cui nella sostanza non corrisponderà nessun beneficio per i cittadini e anzi resterà inapplicata una legge dello Stato. Il Comitato Parco Archeologico di Centocelle Libero vigilerà sul proseguio della vicenda e in caso di mancata piantumazione o mancate cure colturali delle stesse si rivolgerà come fatto in passato alla Procura della Repubblica”.
(21 novembre 2017)
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