di Gaiaitalia.com, #Roma
“A tre giorni dal 30 settembre, termine ultimo per le Amministrazioni pubbliche che devono adeguare le loro partecipate al nuovo decreto Madia, arriva in Aula la delibera sulle società del Campidoglio. L’Aula ha così tre giorni di tempo per prendere decisioni che avranno conseguenze a lungo termine, che però sono state calate dall’alto da una classe dirigente del nord Italia. Ci troviamo oggi con assessori venuti dal nord che decidono le sorti di società come Investimenti Spa, con una cessione che di fatto rinuncia al controllo gestionale e politico del sistema fieristico. Ora già la mancata valorizzazione ha portato la ex Fiera al fallimento, con le scelte di oggi Roma rimarrà di fatto priva di una governance nel settore fieristico. Questo sta accadendo oggi alla nostra città, perché a decidere sono manager venuti dal nord. Non è un caso se si allontano da Roma ogni giorno di più nuovi capitali e investimenti. Del resto, come si può investire in una città che decide di vendere le sue quote in Aeroporti di Roma, società tra l’altro in utile, decidendo di uscire dal più grande hub aeroportuale del centro Italia? Anche sugli accorpamenti tra società, come nel caso di Risorse per Roma ed Aequa Roma, qual è il criterio se non esistono neppure i nuovi contratti di servizio e neppure piani di riorganizzazione di queste società? Forse più della nostra città a questa maggioranza sta a cuore un disegno: trasferire la capitale a Milano. Così si spiega anche perché mentre parte la discussione sulle Partecipate arrivano ai lavoratori le prime lettere di mobilità, primi segnali di una politica miope e davvero poco interessata al bene di Roma”.
Così nel suo intervento in Aula, giunto in redazione via comunicato stampa, la capogruppo della Lista Civica #RomaTornaRoma, Svetlana Celli.
(28 settembre 2017)
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