di Daniele Santi
Continua la fuga dalla Capitale dei Miracoli a 5Stelle dove le aziende che danno lavoro non vogliono più stare: ha cominciato Sky, migrando tutta la redazione a Milano – vano fu l’intervento della Sindaca Raggi – ed ora è il momento della redazione del Telegiornale di Canale 5, il conosciutissimo Tg5 che il 26 maggio ha scioperato proprio contro lo spostamento della redazione composta da 50 giornalisti e dei 90 tecnici, e che spiana la strada, scrive Repubblica, alla smobilitazione di tutto il comparto news di Mediaset e rafforza l’antipatia delle aziende che fanno sul serio verso una Capitale sporca, caotica, invivibile, puzzolente e malgestita che è proprio il contrario di Milano, efficiente ed accogliente.
Così mentre Milano prospera,e la sua amministrazione gongola, Roma affonda, e con lei Virginia Raggi dei Miracoli: dopo Sky ed il TG5 vuole andarsene anche Eni, che è la prima azienda italiana, mica bruscolini. Naturalmente anche qui emerge la teoria complottista che vuole Roma bersagliata dalle decisioni di un oscuro ed imprecisato manovratore che avrebbe interesse ad affondarla a favore di Milano che non deve vedersela con la crisi di Alitalia o la sparizione dei Call Center dalla città.
Sullo sfondo un’amministrazione capitolina incapace, la cui prima cittadina è stata citata come teste dal principale imputato per Mafia Capitale, e che si dimostra incapace di domare i mostri ai quali in campagna elettorale aveva promesso di tagliare la testa e che sono sempre i soliti: rifiuti, sporcizia, corruzione, disorganizzazione. Altro che burattinai…
(26 maggio 2017)
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