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Roma, si dimette il presidente M5S del Municipio VIII. Anzi no. Anzi forse. Anzi, sì

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di Gaiaitalia.com

 

 

 

 

 

Il M5S cade a pezzi in tutta la Capitale: non contenti degli scandali al Campidoglio, delle delibere sbagliate, di Donna Taverna che parla di Marra stravolgendo gli eventi come se non fosse stato difeso a spada tratta (“Se va via Marra andiamo a casa tutti”, disse la Sindaca delle Funivie che non vola a New York per il maltempo) da Donna Raggi dell’Inutilità ed arrestato mentre era in carica all’interno dell’amministrazione a 5Stelle, gli straordinari amministratori del Movimento che non esiste, perdono anche il presidente del Municipio VIII. Mentre Donna Taverna dimentica che Marra resta in carcere.

Il minisindaco ha infatti mandato a quel paese la giunta che “si comportava da opposizione” dopo soli nove mesi d’amministrazione M5S e in mattinata (16 marzo, ndr) ha protocollato le sue dimissioni. Orrore e sgomento, ma anche no, perché ormai è noto che una decisione a 5Stelle rimane tale fin quando non cambia, così che è anche possibile che Paolo Pace possa tornare sui suoi passi. Così dopo che Roma è senza sindaco perché quella eletta è così impegnata a non fare nulla da non avere tempo di governare, anche la Garbatella (Municipio VIII) rimane senza minisindaco. Mentre il capogruppo M5S in Campidoglio parla apertamente di “Tradimento” con un comunicato stampa che trasuda livore ad ogni riga, a cantarle chiare ci pensa Giulia Tempesta, ultima eletta nelle liste del PD, dopo la reintegrazione del TAR ed un conseguente ricorso del rappresentante della Lista Marchini che congela il suo rientro in Campidoglio, che con una nota stampa commenta: “Il re è nudo. Oggi, con le dimissioni del Presidente del Municipio VIII Paolo Pace, il Movimento 5 Stelle si palesa in tutta la sua inadeguatezza. Non è passato nemmeno un anno dalla sbornia della vittoria della Raggi che la luna di miele, badate bene non tra elettori ed eletti, ma tra gli stessi consiglieri pentastellati, è già ai titoli di coda. E vogliono governare il Paese”.

 




 

La grande balla a 5Stelle della coerenza e dell’onestà infatti non ha tenuto conto della fragilità dell’animo umano che, quando si tratta di gestire il potere o di assaporarne il sapore ed i piaceri spirituali e materiali, si manifesta in tutta la sua pochezza soprattutto quando, oltre all’arroganza ed all’ambizione, si vanno a sommare l’ignoranza e l’incapacità. Così che i coltelli a 5Stelle volano ed i rappresentanti del Movimento del Vate che non è proprietario nemmeno del suo blog, si scannano tra loro. Dei romani, in fondo, non gliene è mai fregato nulla.

 

 

 

(16 marzo 2017)

 




 

 

 

 

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