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Quando si dice la malasorte: Virginia Raggi perde anche l’assessore Berdini. Che accanimento

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di G.G.

 

 

 

 

 

 

La sfortunata Virginia Raggi, bersagliata dalla cattiva sorte e dalla cattiva stampa che addirittura ha l’ardire di registrare le dichiarazioni contro di lei dei suoi assessori e poi di pubblicarle, perde un’altro pezzo della sua inutile giunta. In otto mesi la Sindaca delle Dimissioni di Massa non è più in grado di contare tutte le tegole che le sono piovute in testa: sarà stata l’abitudine a frequentare i tetti. Ranieri, Muraro, Marra arrestato, l’altro Marra del perché l’avete messo lì, e adesso Berdini, l’ennesimo genio della lampada: l’unico assessore capace di smentire anche le dichiarazioni registrate che hanno come testimonianza l’audio pubblicato dai siti online dei giornali. E’ colpa, ovviamente, della cattiva stampa che invece di informarsi sul Sacro Blog e di prendere per buone le favolose teorie ispirate a certi libri di fantascienza piuttosto che ad altri, preferisce rovistare nel torbido a 5Stelle e scoprire ad esempio messaggi di Luigi Di Maio alla Sindaca dei Miracoli riguardo alla probità dell’arrestato Marra, dopo che Luigino ex Webmaster ha appena affermato in tv il contrario. Ma cosa Importa? C’è sempre il Vate pregiudicato pronto a smentirla – la cattiva stampa – dalle pagine del Sacro Blog ad uso e consumo dei creduloni che gli danno click e quindi soldi.

Virginia Raggi, donna valorosa, va avanti nonostante la malasorte – perché c’è sempre la malasorte da incolpare – e sostituirà anche il buon Berdini che da parte sua se la prende con il progetto dello Stadio dell’A.S. Roma denunciando “Le periferie sprofondano ma l’unica preoccupazione sembra lo stadio”, come se lui avesse fatto parte fino ad oggi di una giunta altra, non di quella delle roboanti dichiarazioni e dei comunicati stampa con i titoli in inglese che non ha combinato, in otto mesi, una beata minchia, alla faccia degli 850mila votanti che hanno creduto alle funivie, ai pannolini lavabili, alla moneta complementare, al libero scambio ed alle altre numerose balle messe in piedi per vincere un’elezione già vinta, data la mancanza di avversari.

Ora assisteremo al solito refrain: nomina, quindi il “Ripartiamo con più forza e convinzione che mai”, i soliti inni alla Roma a 5Stelle esempio delle grandi (in)capacità degli incapaci a 5Stelle fino alla prossima tegola. Che è proprio lì dietro l’angolo.

 

 

 

(14 febbraio 2017 )

 




 

 

 

 

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