di Redazione
Un edificio confiscato alla mafia nel quartiere dell’Eur avrà una nuova vita, diventerà ‘La Casa di Leda’ dove i bambini potranno vivere insieme alle loro mamme sottoposte alla misura degli arresti domiciliari. “È il primo progetto in Italia e siamo orgogliosi che sia questa Giunta a portarlo a termine, dopo un lungo percorso di dialogo con il Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Garante dei detenuti e il Garante per l’infanzia, grazie alla Fondazione Poste Italiane che finanzia l’iniziativa” ha detto il vice sindaco Daniele Frongia.
La casa accoglierà gradualmente fino ad un massimo di sei mamme con i loro figli, italiani e stranieri, per contribuire a un migliore dialogo interculturale. Le attività della casa saranno stabilite grazie ad un regolamento che le ospiti dovranno rispettare e l’abitazione sarà sorvegliata notte e giorno. Al fine di un migliore sviluppo del progetto sarà creata una rete di volontari che si occuperanno del sostegno psicologico e dell’assistenza ai bambini.
“Ogni anno in Italia moltissimi bambini sono costretti a vivere nel carcere dove sono detenute le proprie mamme. Come sancito da Convenzioni internazionali, e dalla stessa normativa nazionale, riteniamo che vivere da reclusi sia contrario al superiore interesse di questi bambini. Per questo motivo, abbiamo deciso di portare avanti il progetto ‘La Casa di Leda’” ha dichiarato ancora il vice sindaco.
Un secondo immobile nella stessa via, sempre confiscato alla mafia, sarà destinato a un altro progetto di alto valore sociale.
(7 dicembre 2016)
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