di Gia.Gra.
Cade un altro pilastro della propaganda delle destre, quelle che promettono tutto il promettibile in campagna elettorale senza dire che le loro promesse valgono solo per pochi, anzi per pochissimi. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha infatti deciso di alzare le tasse ai poveri, dando le colpe a Zingaretti.
La giunta della Regione a maggioranza Fratelli (e Sorelle e Cognati) d’Italia, in perfetta linea col governo nazionale, se la prende coi più deboli e decide di aumentare l’addizionale Irpef sui redditi superiori ai 15 mila euro lordi (quello medio nel Lazio è sui 23 mila): un tempo si chiamava classe media e votata PD. Un altra vendetta, ops!, un altro salasso di oltre un punto e mezzo con l’Irpef che passa dll’1,73 al 3,33% per dipendenti e pensionati. La colpa dell’aumento è naturalmente di Nicola Zingaretti, così come le disgrazie legate alle incapacità sul PNRR e ai ritardi nella sua attuazione a livello nazionale sono del precedente governo Draghi.
Nelle parole del presidente redento della Regione Lazio la nuova misura verrà approvata entro fine marzo. Già nel 2013 la giunta Zingaretti voleva mettere mano alla questione, ma ne uscì un polverone coi sindacati sulle barricate, ergo i debiti rimasero dov’erano, e la giunta applicò il rincaro dell’imposta solo ai redditi sopra i 35 mila euro prorogandola di anno in anno. Ora, non essendo più prorogabili i rientri di bilancio necessari, tocca applicarla a Francesco Rocca dei miracoli. Se ne va dal paradiso un altro beatificato e torna coi piedi per terra.
(26 marzo 2023)
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