Oh Tito, tu hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti

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di Vittorio Lussana

Questa settimana vi presentiamo Francesco Giubilei, il nuovo consigliere del ministro alla Cultura del Governo Meloni, Gennaro Sangiuliano. E’ romano e, adesso che è diventato consigliere del ministro, si è messo a dare consigli un po’ a tutti. Anche al sindaco Gualtieri, come possiamo agevolmente documentare attraverso il seguente post, pubblicato su Twitter, in cui chiede l’eliminazione di via Tito dalle strade della capitale.

E’ vero: a Roma esiste una via Tito. Ma non si tratta del Maresciallo Tito, il dittatore della Federazione socialista jugoslava scomparso nel maggio del 1980, bensì dell’imperatore romano che rase al suolo il Tempio di Gerusalemme, sottomettendo l’intera Giudea, nel 70 dopo Cristo, generando in tal modo la millenaria diaspora del popolo ebraico. Forse, sarebbe quest’ultimo il motivo per eliminarla dallo stradario di Roma…

Si tratta di una strada che si trova a San Paolo, nel quartiere Ostiense, tra via Costantino e via Tiberio: altri due imperatori romani, ma guarda un po’… Il quartiere Ostiense è infatti dedicato, quasi interamente, agli imperatori dell’antica Roma. Così come a Primavalle, i nomi delle strade sono quasi tutte in ricordo dei papi dello Stato pontificio. Fu una decisione presa da un grande sindaco capitolino, laico e massone, di nome Ernesto Nathan: ogni rione doveva essere a tema.

Il consigliere Giubilei, tra l’altro, in alcune interviste da lui rilasciate afferma di essere un appassionato di Storia. Pertanto, gli consigliamo, a nostra volta, la visione di uno dei tutorial pubblicati su YouTube dal professor Alessandro Barbero: sarebbe un buon modo per colmare le lacune, senza per forza dover aprire un manuale di Storia, spesso scritto dalla tanto odiata “sinistra radical chic”. Come quello, notissimo peraltro, del professor Rosario Villari, dalla limpida impostazione marxiana. Di buon livello sono anche i testi del socialista Gaetano Arfé, del cattolico Rosario Romeo, del comunista Paolo Spriano e, al limite, quello del crociano eterodosso Federico Chabod, uscito a Parigi nei primi anni ’60 del secolo scorso: già sarebbe un passo avanti, rispetto al clerico-fascismo a cui si continua a rimanere nostalgicamente aggrappati.

 

 

(23 dicembre 2022)

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