di Giancarlo Grassi
Dalle catacombe e dal passato di figuracce che si vorrebbero dimenticare, quello di un Italia che nessuno vorrebbe e che nemmeno Meloni ha mai citato nel corso della sua lunghissima campagna elettorale iniziata dopo le europee del 4%, un passato che abbiamo ragioni di ritenere anche lei voglia lasciarsi alle spalle, spunta Alemanno ex sindaco di Roma protagonista di una delle stagioni più tristi della politica romana. Che pure ne ha viste tante.
Rincorso da giornalisti sempre troppo desiderosi di ricordare al mondo perché hanno scelto il mestiere che fanno, l’ex inquilino del Campidoglio si è presentato di fronte alle telecamere, l’aria tronfia del giovin di destra che pensa che sia ancora il suo tempo solo perché il suo partito di appartenza ha vinto le elezioni non per merito (e forse per merito sue non le vincerà più), ha dato la sua versione della realtà filtrata dalla nostalgia del manganello e ha chiuso la questione con un “Basta Draghi. Non era poi così competente” che più che commentare Mario Draghi racconta molto di Gianni Alemanno.
(1 ottobre 2022)
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