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Le destre si sgolano per i complimenti a Orbán e sono mute come certe coscienze sul massacro di Bucha

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di Giovanni Di Rosa

Sgolatisi e spellatisi i polpastrelli per digitare frasi da pacche sulle spalle al buon Orbán per la sua quarta vittoria elettorale, più che per la sua totale dipendenza dal gas russo che spiega il suo filo-putinismo, ecco le destre d’Italia ritrovarsi mute, o afone, come certe coscienze, a regalare il loro silenzio tombale sullo spaventoso massacro di Bucha.

Salvini, Meloni e Berlusconi, le tre grazie della destra sovranista e ultra-conservatrice italiana, non hanno proferito verbo (a parte Meloni). Almeno non ancora (scriviamo alle 21.09 del 4 aprile 2022). Eccole le chiassose destre di tutto l’amore del mondo al popolo, basta che voti come vogliono loro e si unifichi al loro pensiero sovranista solo momentaneamente silente, destre che riescono a parlare di tutto, soprattutto quando non sanno di cosa stanno parlando, e che quando c’è da parlare sul serio tacciono. Più che inquietante è disperante.

Se scorrete il profilo di Meloni su Twitter troverete un sacco di cose, funzionali al suo partito, ma di Bucha nessuna traccia, anche se qualcosina ha detto. Qualcosina. Nel mentre Fratelli d’Italia ha parlato di “strage sovietica”, perché non è soltanto Putin ad essere rimasto fermo lì. Se scorrete il profilo di Salvini troverete tanto, di tutto e di più: di Bucha, nessuna traccia. Berlusconi si è appena non-sposato e si sta non-godendo la sua non-luna-di-miele: volete che abbia tempo per cose come questa?

 

(4 aprile 2022)

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