di Giovanna Di Rosa, #Politica
L’illiberale uscita di Grillo, messosi di traverso nel solito modo da bulletto bar di quartiere per delegittimare Conte, dopo che aveva scelto Conte per il nuovo M5S al quale l’ex premier ha lavorato per quattro mesi, ha fatto male a Grillo. Anzi gli ha fatto malissimo.
Senza voler scendere nel particolare, pubblico, che vede decine di migliaia di messaggi in risposta al suo post Facebook dove contava di raggranellare allori, che lo invitano a togliersi di mezzo, nella giornata del 30 giugno prima Vito Crimi al quale ha risposto con minacce di espulsione, ed ora Roberta Lombardi hanno alzato la voce contro il Grillo Furioso.
Con un post su Facebook Roberta Lombardi invita Grillo ad invertire la rotta: l’assessora alla Regione Lazio e volto storico del M5S, scrive senza mezze misure che se Grillo non farà marcia indietro lascerà il Comitato di garanzia di cui fa parte insieme a Vito Crimi e Giancarlo Cancelleri. Lombardi picchia persino più duro di quanto ci si aspetterebbe commentando “Una nozione di psicologia spicciola ci insegna che spesso negli altri ci disturba ciò che coincide con aspetti nascosti di noi stessi di cui non siamo consapevoli – perché ce ne vergogniamo o semplicemente perché non li vediamo – ma che gli altri, come quando ci si guarda allo specchio, ci rimandano”.
NON AVRAI ALTRO “PARTITO UNIPERSONALE” ALL’INFUORI DI ME
Una nozione di psicologia spicciola ci insegna che spesso…
Pubblicato da Roberta Lombardi su Mercoledì 30 giugno 2021
E poi continua Roberta Lombardi scendendo nel dettaglio e raccontando qualcosa in più degli ultimi mesi, quando parla di “un processo riorganizzativo interno, imposto dal Garante contro l’esito del percorso partecipato degli Stati Generali, che è stato lungo quattro mesi proprio per cercare di incorporare nella riorganizzazione quanto emerso dal documento di indirizzo finale, viene ora bloccato ed etichettato come un “partito unipersonale” proprio da chi, dietro il paravento della “democrazia diretta”, sta adottando un metodo padronale per cambiare il processo decisionale collettivo in atto e ha sempre avallato all’interno del M5S il perpetrarsi della “diarchia”, nelle sue diverse formule e composizioni di questi anni. Una presa in giro…” e ci sono ragioni per ritenere che Lombardi, da sempre attentissima alle dinamiche che regolano i rapporti tra il Movimento ed il suo elettorato, punti il dito proprio contro la presa in giro degli elettori messa in atto da Grillo.
Il M5S per come stanno le cose all’ora in cui stiamo scrivendo (sono le 20.43) rischia di uscire devastato da questo ennesimo colpo di testa che sembra non essersi reso conto che il M5S è completamente svuotato di contenuti ed è semplicemente seduto dentro le scatolette di tonno che oggi, più che mai, si capisce perché dovevano essere aperte. Non si spiegherebbe altrimenti il clamoroso silenzio di Luigi Di Maio e Roberto Fico.
L’assessora regionale Lombardi non fa conti e chiude un post durissimo: “Ho sempre confidato nella capacità di dialogo e lungimiranza che anche nei momenti più bui della nostra storia ci ha sempre permesso di trovare la sintesi. Se stavolta non fosse possibile dovrò dare le mie dimissioni con effetto immediato da membro del Comitato di Garanzia e riconsiderare la mia permanenza nel M5S”.
(30 giugno 2021)
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