di Redazione #LGBTI twitter@GaiaitaliaRoma #NoOmofobia
Polis Aperta, unica associazione italiana che riunisce appartenenti a Forze di Polizia e Forze Armate Lgbti+, esprime vicinanza e solidarietà all’assisstente capo di polizia locale Edoardo Cofani, vittima di scritte omotransfobiche.
Nella giornata di ieri (8 luglio, ndr) la polizia locale di Rocca di Papa ha rinvenuto cinque scritte offensive nei confronti di un collega. Insulti tracciati con una bomboletta spray sui muri della città. Un atto vile, oltre ad un reato che deturpa il patrimonio storico, originato probabilmente da una vendetta per un controllo di polizia stradale. Uno squallido tentativo di mettere alla berlina la vita privata di un agente colpevole solo di aver fatto il proprio dovere per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Un tentativo andato a vuoto non solo per la pronta reazione dell’Amministrazione comunale che ha eliminato immediatamente gli insulti esprimendo solidarietà all’agente, ma per la levata di scudi che il gesto ha scatenato. Secondo le stesse parole di Cofani queste offese “hanno portato alla luce la parte più civile della societá” che in questo frangente ha scelto di non far passare l’episodio sotto silenzio ma ha riversato attestazioni di solidarietà al giovane, e condannato senza se e senza ma, il gesto.
Polis Aperta è un’associazione formata da persone Lgbti+ in divisa, che quotidianamente sorvegliano le strade, i mari e cieli italiani per garantire il rispetto delle leggi e la sicurezza di tutti i cittadini, che – come scritto nella Costituzione Italiana – hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali. Ad un passo dalla nascita di una legge che riconosca e punisca reati e discriminazioni basati sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale, Polis Aperta si schiera senza ombra di dubbio con quella parte civile del Paese che non smette di lottare per i diritti civili, per promuovere la civile convivenza e valorizzare delle differenze di ciascuno di noi.
(9 luglio 2020)
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