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La talpa di CasaPound sugli assegnatari degli alloggi contro i quali manifestare

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Il palazzo di via Napoleone III a Roma sede occupata di Casapound

di GdR #Casapound twitter@GaiaitaliaRoma #Viminale

 

 

Ci sarebbe una talpa dentro Casapound, dipendente del Campidoglio e che a sua volta vivrebbe dentro lo stabile occupato all’Esquilino che Salvini si guarda bene dallo sgomberare, che avverte i vertici degli assegnatari della case popolari – nomi, cognomi e nazionalità – così che i neofascisti possano organizzare manifestazioni, casini e aizzare la folla contro di loro.

Secondo Repubblica anche la talpa vive nel palazzone di via Napoleone III di proprietà del demanio dentro il quale Casapound fa ciò che vuole. Secondo il quotidiano la talpa non sarebbe sola, ma bene accompagnata da altre due talpe – noi li chiameremmo delatori – altri due impiegati pubblici. Stesso compito. Informare su nomi cognomi e nazionalità.

Siamo al pre-III Reich, forse?

Casapound seccamente smentisce, se ci fossero sul serio dipendenti del Campidoglio dentro lo stabile sarebbero guai, perché ci sono stipendi che si aggirano tra i 23 e i 27mila euro all’anno e ci sarebbero accertamenti in corso. Insomma sempre più si rivela Casapound per ciò che è ma il ministro dell’Interno di sgombero non ne parla nemmeno. Scrive ancora Repubblica che “nella nuova lista dei 22 immobili che il Viminale del vicepremier leghista Matteo Salvini intende sgomberare il prima possibile, pubblicata ieri su queste colonne, lo stabile dei “fascisti del terzo millennio” non c’è.

 

 





 

(24 aprile 2019)

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