di G.G. #Atac twitter@gaiaitaliacomlo #Roma
Se scrivessi che la situazione di Atac è esclusiva responsabilità della giunta di Virginia Raggi sarei un animale, perché le cose non sono così. Le responsabilità vengono da molto lontano e se una critica si può muovere a Raggi è quella di non avere saputo agire perché non ha saputo dove mettere le mani. E questo è un giudizio politico e non umano. Tuttavia persino dentro l’affollato e squinternato mondo di Grillology si alzano voci che dicono noi l’avevamo detto e spiegano cosa e a chi lo avevano detto.
E’ il caso di Massimo Colomban, manager molto vicino a Casaleggio junior, che al quotidiano Il Messaggero dichiara: “Io alla Raggi lo avevo detto subito, due mesi dopo la nomina in giunta: per salvarsi Atac non può restare al 100% in mano al Campidoglio, è una società con troppi problemi. E lo stesso vale per l’Ama, l’azienda dei rifiuti. Ma hanno prevalso le direttive del Movimento, diciamo. Se il concordato fallisce, ci sarà l’amministrazione straordinaria, con l’intervento del governo…”; è stata poi la stessa assessora Meleo, un’altra protagonista di straordinarie iniziative per il bene di Roma, a dire che se saltasse il concordato Roma si troverebbe senza mezzi. nel senso di mezzi pubblici.
Dunque la questione è serissima. Noi non abbiamo mai auspicato il fallimento della giunta del M5S che governa la capitale perché il fallimento era scritto nella loro incapacità, palese a chiunque sia in gardo di ascoltare con le orecchie invece di farlo con la pancia. Se avessero avuto senno, e non ce l’avevano, e non ce l’hanno, non si sarebbero messi in gioco proprio su Atac e Ama, pozzi senza fondo, ed avrebbero capito che sarebbero finiti in fondo al burrone in sella a due cavalli impazziti.
Dunque ora non resta che aspettare febbraio e sperare per il bene di Roma che il concordato di Atac vada in porto, perché è giusto che i romani non siano costretti a spostarsi a piedi o a usare l’auto trasformando la già complicata capitale in una specie di orrendo ed invivibile serraglio a cielo aperto. Nel frattempo si auspica un po’ di umiltà in più da tutti coloro che la politica a Roma la fanno, dalla giunta Raggi in primis, ma non solo, unita ad un’apertura degli occhi che faccia vedere – ad esempio – che dare la colpa a Regione Lazio, Regione Emilia Romagna e Regione Abruzzo non toglie i rifiuti dalle strade di Roma. Così come non risolve il problema inventarsi improbabili storia fantascientifiche su strane apparizioni di frigoriferi.
Con tutto il rispetto per le visioni di ognuno.
(11 gennaio 2018)
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