
di E.T. twitter@iiiiiTiiiii
Siamo esseri umani, più o meno tutti. Gli dèi che stanno assisi in Campidoglio non fanno naturalmente parte di questa schiera. Possono, ad esempio, eleggere i tetti come luoghi di riunione. Noi più miseramente, ci accontentiamo di poter fare pipì quando ne abbiamo necessità, ma una volta usciti per strada, nella Roma dei Miracoli della Sindaca a 5 Stelle, non sempre è possibile (e non stiamo dicendo che tutto sia sua responsabilità, perché non è così, si tratterebbe solo di pensare più alla città che alle nomine, ma c’è tanto di umano anche negli dèi…), tutto diventa complicato. Dunque si andava raccontando che arrivati verso le 11 alla Stazione Termini abbiamo sentito l’impellente necessità di mingere. Succede a tutti. Sarà successo anche a voi.

Rapida esplorazione dei bar attorno alla stazione, ma pare non ci siano cessi che non siano privati, nemmeno ordinando il pranzo, così decidiamo nostro malgrado di scendere nei bagni [sic] pubblici di Termini sapendo che avremmo incontrato qualche sorpresa. Come potrete evincere dalla foto-cronaca che postiamo a corredo dell’articolo se non avete 1 euro spicciolo (e naturalmente non ne ero in possesso) non potete fare pipì, perché fare pipì a Termini costa 1 euro. Perché fare pipì è un lusso non un comando del proprio corpo. Se poi dovete farla quando: a) non avete 1 euro e dovete cambiare; b) il meccanismo che cambia le monete è rotto; c) il custode non c’è perché in altre faccende affacendato, allora sono fatti vostri. La questione si è risolta grazie ad un turista che mi ha cambiato la moneta da due euro con due monete da uno ciascuna, siamo entrati ed abbiamo dovuto aspettare dieci minuti perché degli otto bagni disponibili ben quattro erano fuori servizio. E c’era chi aveva occupato i pochi posti liberi. Insomma, siamo arrivati appena in tempo.





Fotocronaca e didascalie a corredo per farci quattro risate sulla questione. Che è sempre meglio che piangere. Roma è una poveraccia senza testa.
(8 febbraio 2017)
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