di Redazione, #politica
Una Capitale a misura dei giovani con forti elementi di discontinuità rispetto al passato, è questa in sintesi la Roma di Carlo Calenda illustrata in un’intervista all’ANSA della quale riportiamo uno stralcio.
“Abbiamo pensato sia al co-working che a predisporre luoghi in cui studiare in ogni municipio”, cose che vanno fatte “dal Comune”. Secondo Calenda è il Comune, nel senso di Istituzione, che deve occuparsi e fare da perno per l’integrazione sociale anche se in partnership positive con i privati. Calenda spazia dallo sport, all’aggregazione giovanile, ai tempi della città con decongestionamento “del giorno” predisponendo servizi anche la notte, allo smart working, al decongestionamento della vita quotidiana.
(15 luglio 2021)
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