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Roma, clientelismo M5S: ai netturbini più soldi per lavorare meno. Favolosa Raggi

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foto: Huffington Post

di G.G.

 

 

 

Dunque la Capitale governata da Nostra Signora delle Spazzature e del Netturbinaggio ha preso un’altra decisione tesa ad ingraziarsi l’elettorato, perché il domani è tutto un’incognita. In perfetta linea con il doroteismo clientelare che volevamo/speravamo dimenticato, sì odiato a parole dal Movimento del Sacro Blog, Raggi La Favolosa ha deciso per un nuovo miracolo che ha come arena privilegiata le auguste stanze dell’Ama dell’indimenticabile stagione M5S a Roma.

Dal primo gennaio scorso infatti, l’’azienda (con soldi pubblici), corrisponde ai 7800 dipendenti l’aumento di stipendio stabilito dal nuovo contratto nazionale, ma non esige che lavorino due ore in più alla settimana e anche la domenica, com’è previsto dallo stesso contratto e avviene nel resto d’Italia. Bisogna pur distinguersi.

Lo riporta il quotidiano La Stampa, che pubblica anche i documenti relativi all’accordo che risale al luglio scorso, fatto passare assolutamente sotto silenzio. Il quotidiano ricorda poi che a Roma la domenica lavora solo il 15 per cento dei dipendenti e la raccolta dei rifiuti si blocca, gli stessi accumulandosi nelle strade per giorni. E siccome a pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia mai, La Stampa sottolinea anche che non lavorando la domenica i netturbini di Ama possono reclamare «l’indennità per maggior carico di lavoro di lunedì», una voce retributiva che esiste solo all’Ama e vale quattro milioni di euro l’anno. Terzo: l’accumulo di rifiuti domenicale costringe nei giorni successivi a un ricorso massiccio agli straordinari (ogni ora costa all’azienda il 30 per cento in più). Turni, indennità e straordinari sono gestiti dai capizona, che storicamente sono delegati sindacali.

La questione è seria perché tutta questa storiella, “bella, bellissima!”, all’Ama – ergo al Comune, ergo ai cittadini che pagano la tassa sui rifiuti – costa almeno su per già 12 milioni all’anno, un milione al mese,  un milione di euro al mese, 32.876 euro al giorno,  tra retribuzioni e straordinari. Si chiama coherentia et honestate ed è il grido di guerra della Giunta di Virginia Raggi La Favolosa e dell’assessore alle partecipate Colomban. Quelli che promettevano tagli ed efficienza.

 

(19 gennaio 2017)

 




 

 

 

 

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