di Giancarlo Grassi, #Roma
In una Roma esasperata da un governo incapace preda di branchi di imbecilli minorenni riempiti di soldi dalle famiglie pur di toglierseli dai piedi, la cronaca racconta di un gruppo di adolescenti preda di sconsiderati ormoni che anziché uscire a trombare, come si faceva da sani, escono a massacrare: un bengalese con prognosi di trenta giorni, escono a massacrare: un bengalese (prognosi di trenta giorni), si parla anche di un egiziano pestato che poi scompare dalle cronache, quattro denunciati ed un arresto: quello di un 18enne, poi 19enne, di quelli tutti di un pezzo, che avrebbe continuato a prendere a calci in faccia il bengalese nonostante questo fosse incosciente a terra. L’accusa è di tentato omicidio.
Straordinaria la reazione della Sindaca Favolosa, ma ancora più straordinari i commenti che corredano il Sacro Commento che in maggioranza chiedono alla Sindaca di definire “vili” anche le aggressioni agli Italiani. Perché ci sono sempre pestati che vanno difesi più di altri.
Aggressione razzista contro i due cittadini stranieri è vile. Solidarietà a vittima picchiata da branco.
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 29 ottobre 2017
Colpa della Sindaca anche l’aggressione razzista? Assolutamente no. La Sindaca ha altre responsabilità che con l’idiozia dell’adolescente che anziché farsi una sana scopata che è ciò che dovrebbe fare alla sua età invece di praticare l’onanismo mentale con le foto di Mussolini, se ne va in giro a massacrare di botte chi esce dal lavoro per sfogare un odio che è dentro di lui e sul quale dovrebbe agire un buon psicologo, non c’entrano niente. La Sindaca ha a responsabilità dell’idiozia della giunta che si è costruita e dei collaboratori che si è scelta e della discesa della Capitale che amministra di un altro gradino nell’inferno che Roma si è costruita da tempo. Certamente non ha colpa se il 18enne demente e carico d’odio convinto di essere fascista, ma anche ad essere fascisti ci vuole un po’ di testa, ha colpito in nome di Mussolini e Hitler, foto dei quali custodiva sul suo profilo Twitter come se si trattasse di tesori.
Quel che la Sindaca poteva invece risparmiarsi, e risparmiarci, è la parca dichiarazione di condanna scritta sui social per non scontentare gli estremisti di destra che votano il movimento al quale appartiene perpetuando unno dei difetti più insopportabili degli esponenti politici della setta di Grillology: quello che li fa commentare qualsiasi cosa proprio come se avessero l’intelligenza e l’arguzia che serve, sposando il burocratese che dovevano combattere e far scomparire (è sempre la vecchia storiella della scatoletta di tonno, ricordate?) e del quale si sono impossessati perché serve loro a sentirsi qualcuno.
(30 ottobre 2017)
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