
di Daniele Santi
Dunque le nomine in Campidoglio che non piacciono nemmeno ai suoi sono basati su “competenze, capacità, merito e persone incensurate”, incensurate non come il Capo del suo Movimento, che vuole solo persone incensurate. E’ già una notizia.
Prosegue, la Sindaca delle Funivie: “La competenza si paga”. E quindi comincia a sciorinare cifre, conti e contesse: “Il primo anno, per le nomine, la giunta Alemanno spese sei milioni, quella Marino cinque. Io non ho ancora finito ma non arrivo al milione”. Sugli eterni lavori per la Metro C Raggi farà “Punto e virgola”, perché il linguaggio non è un’opinione, dopo essere arrivati “con la linea fino al Colosseo”. Tempi? Del doman non v’è certezza. Le cose sui conti però non stanno proprio come la Sindaca che si sistema i capelli in giunta (foto) ci dice: se è vero che, come spiega il M5S di Roma, “il M5S in Campidoglio spenderà almeno 300mila euro in meno ogni anno rispetto all’ultima amministrazione Pd di Marino e 1 milione di euro in meno rispetto a quella di Alemanno (sostenuta dal centrodestra e da Fratelli d’Italia). Sui 5 anni si traduce in: almeno 1,5 milioni di euro in meno rispetto a Marino, ben 5 milioni di euro in meno rispetto ad Alemanno”, e se è vero che secondo i documenti pubblicati sul sito del Comune, per le spese dello staff della giunta Raggi le delibere arrivano a 1 milione e 167 mila euro, il rapporto di Raggi col risparmio ed i conti è più complicato di quanto lei stessa pensi. Meno difficile il rapporto con le contesse, visti i 193mila euro annui che elargisce al nuovo capo di gabinetto Carla Raineri.
(29 agosto 2016)
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