di Vittorio Lussana
C’è una cosa buona a Roma, quando la metropoli è amministrata dalle giunte di centrosinistra: si progettano e, qualche volta, si realizzano le metropolitane. Un’operazione per niente facile per la città eterna, perché non appena fai un buco per terra emergono i resti di antiche ville imperiali. E infatti, la notizia di questi giorni è la revisione del progetto della linea D presentato dai tecnici dell’amministrazione capitolina: 30 nuove stazioni per una trentina di chilometri di circolazione sotterranea.
La nuova linea D avrà come capolinea di nord-est la stazione Nomentana, dalle parti del raccordo anulare, verso Tor Lupara. Dopodiché, il tracciato si avvia verso le fermate del quartiere Montesacro: Ojetti, Talenti, Adriatico e Jonio. Tutto ciò va benissimo, perché Montesacro era un angolo della capitale che fino a oggi non risultava nemmeno sfiorato dalle metropolitane già esistenti. Corretto, dunque, tentare di sgonfiare quell’imbuto quotidiano di traffico automobilistico.
La metro D passerà poi per piazza Fiume, s’incrocierà con la linea A in piazza Barberini – anziché a piazza di Spagna – e di lì la fermata successiva sarà quella di piazza Venezia, intersecando la metro C senza però passare per piazza San Silvestro, dove vi era il sospetto di incontrare qualche ritrovamento archeologico. Meglio, perciò, evitare il problema: da piazza Venezia si arriverà direttamente a Trastevere, come già previsto dal progetto originario, tramite le fermate di Mastai, Ippolito Nievo e Stazione Trastevere. In seguito, rispettando il progetto originario, si proseguirà per piazza Enrico Fermi, passando sotto a viale Marconi.
A questo punto, il progetto originario prevedeva l’attraversamento del Tevere quasi parallelamente a Ponte Marconi, al fine di arrivare alla facoltà di Ingegneria di Roma Tre e un secondo passaggio del biondo fiume a via della Magliana nuova, per poi terminare all’Eur, nella zona di piazzale dell’Agricoltura. Il nuovo progetto, invece, prevede una curva verso la Portuense, senza più passare da Roma Tre. Le nuove fermate saranno: Vigna Pia, Forlanini, Colli Portuensi, largo La Loggia e Villa Bonelli. Da qui, si oltrepasserà il Tevere per ricongiungersi al tracciato originario e, quindi, con Eur Magliana e piazzale dell’Agricoltura.
L’ultimo progetto prevede, infine, anche un’estensione successiva, dovuta alla necessità di avere un secondo deposito per i treni. Per questo motivo, il tracciato è stato fatto proseguire da piazzale dell’Agricoltura fino a via del Tintoretto, via di Grotta Perfetta, viale Calderon de la Barca, viale della Fotografia e via di Vigna Murata.
Speriamo bene, insomma. Soprattutto, si spera di non incontrare, durante gli scavi, i resti di Massimo Decimo Meriodo con le sue legioni schierate a testuggine. Perché “al suo segnale”, di sicuro si scatenerà “l’inferno”.
(21 gennaio 2025)
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