di Redazione Lazio
Un intervento chirurgico di notevole importanza è stato recentemente eseguito presso l’ospedale “Riuniti” di Anzio e Nettuno, con grande enfasi promossa dalla Asl Roma 6. L’operazione, condotta da un’équipe medica, ha messo in luce in questa occasione la professionalità del personale sanitario locale. Tuttavia, desta perplessità constatare come il presidente del consiglio regionale, Antonio Aurigemma, si sia prontamente affrettato a esprimere le sue congratulazioni per questo singolo episodio, nonostante il suo silenzio prolungato di fronte alle numerose e gravi emergenze sanitarie che affliggono questo territorio di cui si è finito di occupare dopo essere stato eletto.
I complimenti della politica regionale agli operatori sanitari dell’ospedale di Anzio non solo suonano vuoti, ma rappresentano un insulto a chi, ogni giorno, deve fronteggiare una realtà insostenibile. Come si può elogiare chi è costretto a lavorare in condizioni disumane, in reparti privi di aria condizionata, con personale ridotto all’osso, con un punto nascite chiuso per ragioni politiche, e un pronto soccorso che crolla sotto la pressione di un’utenza in costante aumento?
Mentre la politica si limita a lanciare dichiarazioni di facciata, la sanità di Anzio continua a sprofondare, e il prezzo più alto lo pagano i cittadini, lasciati soli a fronteggiare un sistema che non funziona. È ora di smetterla con le parole vuote e affrontare la realtà: la sanità pubblica ha bisogno di investimenti concreti, non di pacche sulle spalle.
Così il comunicato stampa della Rete NoBavaglio – Liberi di Essere Informati.
(11 agosto 2024)
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