di Nando Bonessio
Quello che sta accadendo in questi giorni alle Olimpiadi in Francia riflette tristemente lo spaccato di una società contemporanea che ha perso definitivamente il senso dell’umanità e che non conosce il rispetto dei diritti e delle differenze, dei valori etici e sociali. Da uomo di sport, prima come atleta poi come insegnante e oggi come rappresentante delle Istituzioni in veste di presidente della Commissione Sport di Roma Capitale, mi addolora ammettere che tutto ciò che sto leggendo e ascoltando non mi stupisce affatto. Sarebbe da ingenui, infatti, pensare le Olimpiadi come un momento per attuare una sorta di tregua mondiale, sebbene qualcuno l’abbia invocata.
Cancellato del tutto lo spirito di unità, pace e comprensione su cui si fonda questa manifestazione, oggi i giochi olimpici rientrano di diritto tra gli appuntamenti sportivi con la maggiore attenzione mediatica al mondo e che di conseguenza rispondono a logiche commerciali e di ascolti. Piena di contraddizioni perché figlia del suo tempo, ecco che per (alcuni) italiani le Olimpiadi si trasformano in una occasione per attaccare, fare propaganda e strumentalizzazioni di ogni tipo.
Così accade di chiederci stupiti “se ci è o ci fa” una giovane atleta che piange di gioia nonostante non abbia raggiunto il podio e dibattiamo morbosamente sul reale sesso biologico di un’altra dai tratti più mascolini; ammettiamo paesi che promuovono la guerra e ne escludiamo degli altri per ragioni politiche; gridiamo allo scandalo se associamo l’immagine di una grande festa pagana a un simbolo della religione cattolica. In realtà dal basso del nostro essere egoriferiti, dobbiamo iniziare ad accettare che non esiste il pensiero unico e un solo punto di vista; che non c’è vilipendio in un paese come la Francia, laico e libero, che fortunatamente rispetta i diritti di tutte le persone.
Qualcuno vorrebbe che i giochi a cinque cerchi fossero un momento avulso dal contesto mondiale ma così non è. Sono purtroppo lo specchio della società in cui viviamo. Ecco che prima inizieremo a modificare la nostra visione del sistema dei diritti umani e dei rapporti sociali e prima, forse, riusciremo a tornare al vero spirito delle Olimpiadi. Per il momento nel palmares dei vincitori l’Italia si aggiudica solo una bella medaglia d’oro all’ipocrisia.
Lo scrive il consigliere capitolino dell’Alleanza Verdi-Sinistra Nando Bonessio, presidente della Commissione Sport Roma Capitale.
(2 agosto 2024)
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