“È completamente falso quanto dice oggi Giorgia Meloni: il governo sta portando in tribunale le famiglie arcobaleno, sta ostacolando i percorsi Alias nelle scuole, sta riempendo i consultori con le associazioni anti-scelta, sta sposando ripetutamente il fronte anti-diritti nella UE, dopo essersi rifiutato di firmare anche la dichiarazione sul 17 maggio”; lo scrive Rosario Coco, Presidente di Gaynet in una nota stampa.
“Ci sono famiglie che sono state trascinate in tribunale e che sono costrette ora a difendere gli atti di nascita dei propri figli e figlie dall’ennesimo ricorso del ministero, dopo che tribunali come quello di Padova avevano dato loro ragione. Per non parlare inoltre della strumentale propaganda contro il centro Careggi da parte di alcuni esponenti di governo, che ha messo in crisi centinaia di famiglie con adolescenti transgender e ha minacciato la salute di quest’ultimi. Il fatto di non avere approvato nessuna legge in materia di diritti sarebbe già un problema, visto che siamo tra le ultime posizioni in Europa per tutela dell’uguaglianza (non di chissà quale privilegio) delle persone lgbtqia+. Tuttavia, l’accanimento contro i diritti di questo governo passa per circolari ministeriali, prese di posizione, tavoli tecnici senza le parti in causa ed emendamenti persino al PNRR: tutto questo rende la vita delle persone lgbtqia+ sempre più difficile” continua la nota del presidente di Gaynet “come dimostrano gli ultimi casi di cronaca tra aggressioni e accoltellamenti anche a Milano e l’ultimo sondaggio FRA realizzato nel 2023, secondo il quale solo il 4% delle persone lgbtqia+ ha fiducia nelle politiche del governo contro le discriminazioni (media UE 26%). Cosa dirà infine Giorgia Meloni quando si approverà il ddl Varchi contro la gestazione per altri? Glielo suggeriamo noi: una legge propaganda su una tecnica già vietata che interessa al 90% le coppie eterosessuali ma che serve al governo per alimentare l’odio e i soliti cavalli di battaglia contro la genitorialità omosessuale”.
“In definitiva – conclude Coco – Meloni lo dica pure: il suo governo è omofobo e sta con Orbán. Sarà contenta quella parte del suo elettorato che gli perdona anche le bandiere padane in Parlamento a costo che si difenda (non si sa da cosa) la cosiddetta famiglia tradizionale”.
(26 giugno 2024)
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