“Quello a cui stiamo assistendo in queste ultime settimane è il nuovo, ennesimo e drammatico capitolo della storia di una terra perennemente contesa, in eterno conflitto.
Sin dalla firma del trattato di pace e ridefinizione dei confini, sono state avanzate varie iniziative per promuovere il processo di pace in Medio Oriente ma con la sua politica di espansione coloniale Israele ha di fatto continuato a occupare territori non suoi, sottoponendo i palestinesi a varie forme di prepotenza e vessazione, attuando anche dure politiche di embargo.
Sarebbe fin troppo facile in contesti come questi affermare che la nuova ondata di guerre a cui assistiamo è il frutto di ciò che è stato seminato fino ad ora. Non sarebbe però giusto perché l’odio genere sempre altro odio e altra vendetta. E non è certo ciò di cui il mondo ha bisogno, a maggior ragione in questo momento storico. Soprattutto perché non possono essere queste le basi per iniziare a costruire un processo di pace di cui, invece, hanno estremamente e urgentemente bisogno le popolazioni di quel prezioso fazzoletto di terra. Perché alla fine sono sempre e solo i civili a pagare il prezzo delle guerre. Personalmente ritengo che non ci sia mai giustificazione alla violenza e alla guerra. Per cui anche il diritto all’ autodeterminazione del popolo palestinese non può passare per atti violenti e terroristici.
Nel richiamare la comunità internazionale ad occuparsi del conflitto israelo-palestinese e a non girarsi dall’altra parte, concordo con chi ritiene che l’unica soluzione da perseguire per fermare questa escalation di violenza sia quella di lavorare per la pace e per due Stati e due popoli”.
Così il consigliere capitolino di Europa Verde Ecologista Ferdinando Bonessio.
(10 ottobre 2023)
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