di Giovanna Di Rosa
Ecco cosa sta diventando Meloni agli occhi di chi vuole farla fuori da destra (sempre più a destra): una specie di pericolosa comunista che addirittura non difende il sacro verbo del Gen. Vannucci, come se la Legge Mancino non ci fosse. Sembra essere questo il senso dell’intervista rilasciata a Repubblica dall’ex-impopolarissimo sindaco di Roma Gianni Alemanno leader della destra sociale [sic] che è pronto a costruire l’alternativa a un governo che “delude gli elettori”.
Sulla graticola c’è Crosetto al quale la destra (a)sociale non perdona di essere Crosetto e su quella figura si concentra l’attacco di Alemanno che parla di “un clima di disillusione che si respira in tutto quel mondo che attendeva un cambiamento rispetto al passato e perciò ha votato Giorgia Meloni”. Colpa di Crosetto non di un governo che non ha fatto un accidente di quello che ha promesso. Per fortuna [sic] Alemanno dice di non voler fare “la destra della destra” ma di volere “raccogliere le sensibilità della destra sociale che Meloni ha completamente cancellato da FdI”. Proprio così: “Sensibilità” della destra sociale. E poi dà ragione non solo a Donzelli, ma anche a Bignami.
E’ iniziata la guerra interna ai Fratelli coltelli d’Italia. E siamo solo all’inizio. Tempo per l’Italia e gli Italiani non ce ne sarà, a meno che Meloni, troppo schiacciata su quell’agenda Draghi che per quel grande statista di Calenda non esisteva e già considerata da quelli che stanno a destra della sua destra per “raccogliere sensibilità” una pericolosa comunista, non decida di provare a fare ciò che ha promesso. Perché la sua popolarità personale non basta più, e non funziona il travestimento da Evita Perón de Noantri recentemente messo in campo.
(21 agosto 2023)
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