di Redazione Politica
Siamo un Paese vecchio, non solo per l’età anagrafica, ed il dato diffuso ieri riguardo il calo della natalità del 25% in 10 anni è lì a confermarlo, ma anche per gli impianti normativi datati e non più in linea con i tempi, a partire dal sistema fiscale.
Quando questo enorme sistema di aliquote, norme e cavilli è stato concepito, i Beatles dominavano musicalmente il mondo. Negli anni ci sono stati dei correttivi, dei cambiamenti, dei tentativi di “modernizzazione”, ma niente di epocale. Una situazione dovuta in parte al fatto che i conti dello Stato non permettono voli pindarici ed in larga parte al fatto che negli ultimi 30 anni la promessa di riforma fiscale fosse sbandierata a scopo elettorale, ma la durata limitata dei vari Esecutivi in carica non permettesse di compiere a fondo il necessario percorso parlamentare.
Adesso che in carica abbiamo un Governo sostenuto da una forte ed ampia maggioranza, come Italia Liberale e Popolare, ci siamo permessi di dare quello che riteniamo essere un contributo alla discussione, proponendo un piano di Sistema Fiscale basato su 4 aliquote Irpef, riviste per diminuire la pressione fiscale sui contribuenti:
– Minimo Esente, ad una quota fissata tra i 6 ed i 10 mila Euro
– Aliquota 23%: fino a 28 mila Euro;
– Aliquota 27%: fino a 50 mila Euro
– Aliquota 40%: oltre i 50 mila Euro
Quattro aliquote uguali per tutti i lavoratori, con abbassamento della Flat Tax per le P.Iva a 50 mila Euro, sia per superare la sperequazione tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, sia per ridurre i negativi effetti del burrone fiscale in cui gli autonomi attualmente ricadono appena superata di un solo euro l’attuale soglia per aderire alla flat tax stessa.
Una proposta che include, inoltre, la detassazione sui premi di produzione ed importanti incentivi per chi investe nella propria attività: un Paese come il nostro che non cresce da 30 anni ha bisogno di ritrovare voglia, energia e stimoli, anche economici e fiscali, per riprendere a correre. Una riforma coraggiosa nelle proposte e nelle basi, che da troppo tempo il Paese attende. Quel coraggio necessario a cambiare il Paese e che ci spinge a dire che l’unico sistema pensionistico ad oggi economicamente sostenibile deve essere basato sulla Riforma Fornero, potenziato dall’APE Social integrata da nuove categorie di lavori usuranti: Riforma che abbassando la pressione fiscale del Paese, dovrà essere affiancata da un inasprimento della lotta all’evasione, con pene certe e severe, lontane da accordi al ribasso, per rendere più conveniente adempiere al proprio ruolo di cittadini, pagando le tasse piuttosto che evaderle.
Una Riforma che prevedendo sia una no tax area, che una importante diminuzione di tassazione per i ceti bassi e medi, permetterà di ridurre sensibilmente la quota di spesa sociale, oggi non più sostenibile: i 600 miliardi di spesa assistenziale attuale, su 1000 miliardi di spesa pubblica, sono troppi .
All’Italia servono coraggio, concretezza, idee e visione a lungo raggio: anche questa volta, come Italia Liberale e Popolare, noi mettiamo in campo queste nostre qualità.
Così l’articolo di Yuri Brioschi, esperto di Economia e Finanza di Italia Liberale e Popolare.
(22 febbraio 2023)
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