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Una democrazia sotto attacco #pensieriniromani

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di Vittorio Lussana

I risultati elettorali di questa tornata regionale nel Lazio e in Lombardia sono stati caratterizzati da un’astensione preoccupante: c’è il rischio di un divorzio totale tra Stato-governo e Stato-comunità. Ciò rende la misura di quanto siamo di fronte a una classe politica di un livello complessivo assai scadente, dove si salvano soprattutto i Partiti strutturati mentre soffrono i Partiti di opinione.

Il dato del Movimento 5 stelle rimane sorprendentemente negativo. Anche se, nelle tornate amministrative, il movimento di Giuseppe Conte ha sempre e storicamente deluso. Il Partito democratico, al contrario, resta sulle sue posizioni: è indubbiamente all’angolo, però resta in piedi e non va al tappeto.

Tutto ciò non significa molto. Al contrario dei 5 stelle, il Pd è un Partito strutturato sul territorio che poi perde clamorosamente alle politiche, poiché spesso non sa formulare una proposta convincente e una visione di Paese. Resta il Partito che perde meno e che perde meglio: una caratteristica che avevo già fatto notare nelle analisi successive alle politiche del 25 settembre, dove ha prevalso un equivoco, a mio parere, circa un recupero del M5S, assurdamente contento di avere perso milioni di voti e convintosi di poter puntare all’egemonia sul centrosinistra.

Si tratta di un’egemonia che, invece, resta al Pd per tradizione storica: molte volte, infatti, il vecchio Pci veniva dato per morto, ma poi resisteva ai momenti difficili e li superava sempre. Il punto di riferimento, a sinistra, rimane il Partito democratico, che sulla spazzatura romana ha sacrificato il proprio potere nella Regione Lazio, pur di mantenere il punto sul termovalorizzatore, che a questo punto andrà fatto, per riuscire a liberarsi dal sistema delle discariche e tagliare la testa al ‘toro’.

Per ciò che riguarda il centrodestra, oltre ai complimenti del caso, io credo che Silvio Berlusconi debba prendere atto del tempo che passa. Le cose stanno mutando, in Italia e nel mondo. E non ci si può chiudere staticamente nelle nostalgie del passato. Al contrario, la formula del ‘destra-centro’ salva la ‘baracca’ a tutti quanti, grazie all’intelligenza e allo sforzo di sintesi di Giorgia Meloni, che dunque può proseguire la sua navigazione. Ma anche i numeri di Fratelli d’Italia non sono quelli di uno sfondamento. Dunque, si consiglia, ancora una volta, mente aperta e piedi per terra, senza scelte estremistiche o polemiche astruse, da duello rusticano, che spesso non ottengono nulla.

In tutto ciò, il dato astensionista rimane quello centrale, poiché il populismo in rotta sta cercando di mimetizzarsi in attesa di tempi migliori. E sul punto in questione, chiedo attenzione massima da parte di tutti, poiché la partecipazione popolare è l’essenza stessa della democrazia.

 

 

(14 febbraio 2023)

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