di Redazione Roma
“Le regioni, con le proprie competenze in ambito sociale, sanitario e scolastico, possono fare molto per contrastare le discriminazioni e le violenze e favorire una società più giusta per tutta la cittadinanza”. Cosi in una nota in occasione delle prossime elezioni per la Regione Lazio le associazioni AGAPANTO aps., Agedo ROMA, ARCO, C.C.O. Mario Mieli, Dì Gay Project, Differenza Lesbica Roma, Famiglie Arcobaleno, Gender x, Gaynet, NUDI, Polis Aperta, Plus ROMA, Rete Lenford.
“La maggior parte delle persone LGBTQIA+ in Italia (dati FRA) non fa coming out (61%) e dichiara di aver paura di stringere la mano di chi ama per strada (62%). Dalle cronache e dai rapporti ufficiali (UNAR), emerge ormai 1 episodio di violenza omolesbobitransfobica al giorno. Nel Lazio, una regione importante per l’Italia e per l’UE, ci sono alcuni impegni concreti e urgenti da portare avanti, a nostro avviso imprescindibili per le forze politiche e le candidature che vogliono collocarsi in un quadro europeo. In primo luogo una legge contro l’omolesbobitransfobia, purtroppo non ancora approvata, che garantisca il sostegno e l’aumento di case rifugio, sportelli, case di semiautonoma, progetti di cohousing sociale per la terza età, il riconoscimento di tutte le famiglie nell’accesso ai servizi regionali, iniziative di formazione, e sensibilizzazione del personale del Servizio Sanitario Regionale, dei servizi socio-assistenziali e delle aziende sanitarie locali. Servono altresì una legge quadro sull’educazione sessuale e affettiva, frutto di un tavolo permanente con associazioni, genitori, studenti medi e dell’Università, e una norma sull’autodeterminazione delle persone transgender e non binarie. In ambito sanitario, in particolare, va ricordata la necessità di un potenziamento dei consultori e di tutte le strutture sanitarie, oltre a garantire l’accesso alle prestazioni connesse al genere a prescindere dal nome sui documenti. Si rendono necessarie infine politiche di inserimento nel lavoro delle persone LGBTQIA+ maggiormente colpite dalla discriminazione, azioni per garantire la reperibilità dei farmaci ormonali per le persone in trattamento, iniziative per la prevenzione di HIV e IST e contrastare lo stigma, a partire dall’accessibilità gratuita di test e vaccini”.
Il comunicato completo a questo link.
(31 gennaio 2023)
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