In fondo è la solita Roma #pensieriniromani

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di Vittorio Lussana

Per il prossimo 2 dicembre è stato indetto, a Roma, un vero e proprio sciopero generale. Tutto fermo, praticamente: mezzi pubblici di qualsiasi genere e tipo; personale sanitario; docenti di scuole materne e superiori; personale Ama. Il giorno successivo, sabato 3 dicembre, si terrà inoltre una manifestazione delle principali sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, che si sono autoconvocate in piazza della Repubblica per le ore 14.00. Tutte notizie normali, ovviamente, per la capitale d’Italia: ordinaria amministrazione.

In buona sostanza, ci aspettano due giorni di passione come ai bei tempi prepandemici: non siamo usciti per niente migliorati dal Covid 19. Anzi, la vicenda non è del tutto superata, dato che ci sono ancora 4 morti al giorno e una media di circa 3 mila contagi quotidiani, anche se la situazione viene mantenuta sotto controllo abbastanza bene. E’ infatti  doveroso segnalare come la Regione Lazio si sia difesa, durante i difficilissimi anni 2020-2022: ci aspettavamo il solito disastro, mentre invece, per una volta, il Lazio ha fatto eccezione e, oggi, risulta addirittura tra le regioni che si sia comportata meglio in pandemia, a dimostrazione di un sistema sanitario locale che ha retto la botta.

Al contrario, per tutto il resto non è cambiato un tubo: mezzi pubblici assenti; tassisti senza pos che se non li paghi in contanti si trasformano nella versione greve der monnezza (il quale, già di per sé, non era il massimo della “raffinatezza”, tanto per dirla con Adani, il commentatore televisivo che vorrebbe farsi Leo Messi senza preservativo, ndr); la spazzatura viene raccolta con maggior frequenza rispetto ai tempi della Giunta Raggi, ma si rimane al limite del sopportabile, dati gli olezzi impressionanti di alcune strade della capitale. La quale, nel complesso, resta sporchissima.

Oltre a tutto ciò, la popolazione capitolina sta diminuendo paurosamente: secondo i dati raccolti dall’Istat in collaborazione con Roma Capitale, dal novembre 2021 a oggi, i residenti deceduti sono 77 mila in più, rispetto ai neonati. A dimostrazione di una crisi demografica sempre più evidente, con uffici ormai strapieni di vecchi rincoglioniti in ogni ambito e settore dell’amministrazione locale. C’è da dire che i pochi nuovi ‘assunti’ che s’incontrano qua e là non siano affatto meglio di quelli anziani. Tuttavia in questo genere di cose, le critiche che si potrebbero fare a Roma corrispondono a quelle del resto del Paese, con una burocrazia che sembra selezionata al contrario: non sai fare un cavolo? Perfetto: sei assunto. Hai qualche laurea o competenza particolare? Vatti a cercare un lavoro nella Francia settentrionale.

C’è infine da segnalare la notizia del viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami – quello che a carnevale si veste da simpatico nazista – il quale pare abbia garantito che il Governo sosterrà i lavori previsti per la nuova mobilità capitolina, compreso lo snodo nord-occidentale a cui teniamo tanto. Meno male: alla fine, affidarsi alla Gioventù hitleriana potrebbe anche servire a qualcosa…

 

 

(29 novembre 2022)

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