di Paolo M. Minciotti
“Nelle dichiarazioni riportate da La Repubblica, Rauti si nasconde dietro questioni di metodo, mentre Roccella dice che la Legge va rifatta secondo la linea di Fratelli d’Italia, che non è chiaro quale sia visto che il partito di Meloni si è ben guardata dal menzionare i diritti civili nel programma elettorale. Non basta dire che non si toccheranno le unioni civili, perché in un Paese in cui il 62% delle persone omosessuali ha paura di camminare mano nella mano, servono azioni concrete da parte delle Istituzioni. Il documento presentato dalla Ministra Bonetti in CDM è frutto di un percorso istituzionale lungo e complesso, nel quadro della ex-maggioranza di governo di larghe intese.
Proprio per questo va ora messo in atto, per realizzare concretamente azioni che hanno un impatto diretto sulle persone LGBT+: la formazione delle forze dell’ordine e della PA, la sensibilizzazione dei media e l’informazione svolta con i portali istituzionali, il monitoraggio e l’analisi dei fenomeni di odio e discriminazione, gli interventi contro le discriminazioni sui luoghi di lavoro. La strategia – prosegue la nota – non è certamente un punto di arrivo, come hanno evidenziato le famiglie arcobaleno e altre realtà associative.
Se Meloni vuole stare in Europa, tuttavia, inizi dallo smentire chi dice che è tutto da rifare, altrimenti si schiera di fatto con i Paesi che seguono la linea Putin sui diritti civili. Si lavori invece – conclude il presidente Coco – per migliorare la strategia e la legislazione vigente, volgendo lo sguardo a quanto sta avvenendo nei Paesi UE, ultima la Slovenia, che riconoscono pari dignità a tutte le famiglie e ai loro figli e figlie”.
(7 ottobre 2022)
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