di Redazione Roma
Il trapper Sayanbull e i suoi tre amici erano stati arrestati nel novembre 2020, dopo che si erano accaniti a ritmo di rap contro altri cantanti “tossici, balordi e criminali” e che due di loro avevano aggredito un ragazzo del Bangladesh considerato “indegno di essere un uomo” filmato mentre veniva preso a calci in faccia.
Era stato Fedez a denunciare la vicenda dopo avere visionato il video dove il giovane straniero veniva pestato, e il pestaggio filmato. Sui quattro, scrive Repubblica, Manuel Parrini, Tiziano Barilotti, Alex Refice e Omar Nguale Ilunga, pende ora una richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona, violenza privata e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale.
Il 7 marzo 2020 i quattro avevano fatto irruzione in uno studio di registrazione musicale dove altri trapper stavano facendo delle prove, impedendo fisicamente ogni via di fuga e iniziando a colpire selvaggiamente anche con tecniche di arti marziali e pugilato, costringendo poi le vittime, sanguinanti, a restare in ginocchio e con lo sguardo rivolto in basso, a sottolinearne quella che gli inquirenti definiscono “la sottomissione agli aggressori”. Dopo almeno un’ora, i quattro si sono allontanati dalla sala di registrazione.
Ad aprile 2020, ma la data – come riporta Roma Today – non è ancora accertata, i quattro si erano improvvisamente e senza alcun motivo scagliati su un passante, cittadino di origini extracomunitarie, pestandolo con violenza brutale e lasciandolo a terra privo di sensi.
(19 dicembre 2021)
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