di Redazione, #DdlZan
“Dopo la bocciatura del ddl Zan, saremo insieme agli attivisti e alle attiviste che si autoconvocati spontaneamente presso il Colosseo, nel luogo simbolo conosciuto come la “gay street”. Lo scrive in una nota stampa Rosario Coco Segretario di Gaynet.
“Il DDL Zan è morto, ma le nostre voci non si fermeranno. Quello che è successo ieri allinea di fatto l’Italia ai Paesi più repressivi e omofobi dell’Unione Europea. L’Italia rimane tra i pochi Paesi accanto a Bulgaria, Rep. Ceca, Polonia e Lettonia a non avere una legge sui crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e l’identità di genere. Ieri ha vinto quella classe dirigente retriva, minoranza nel Paese, che pensa che il razzismo sia sanzionabile, ma l’omolesbobitransfobia no, che pensa che si possa cambiare sesso a piacimento, che pensa che le scuole devono essere luoghi di discriminazione senza alcun presidio di educazione al rispetto. Le responsabilità politiche sono molteplici, a partire dal centrodestra e da chi ha rotto il fronte politico delle Camera: visto, l’esito, tuttavia, il compito del movimento è quello di strigliare tutte le forze politiche affinché si assumano le proprie responsabilità”.
(28 ottobre 2021)
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