di Redazione, #DdlZan
“Il voto sul non passaggio agli articoli relativamente al ddl Zan in Senato ha decretato la fine del provvedimento: si tratta di un esito che segna un’inquietante scollatura tra la nostra classe dirigente e la società italiana”, così in una nota Franco Grillini, Presidente di Gaynet.
“Tutti i sondaggi hanno dimostrato che la maggioranza della popolazione era a favore di questo provvedimento, a sostegno del quale sono state raccolte oltre 500.000 firme dalla campagna Da’ Voce al Rispetto”. Le responsabilità politiche di questa giornata nera sono da ricercarsi certamente nel centrodestra, che si dimostra repressivo, illiberale, omofobo e schiacciato sulle posizione sovraniste, filo Orban, ma anche nelle forze politiche che hanno rotto il fronte creatosi alla Camera, dove un’ampia discussione aveva portato ad un testo ragionato e condiviso dai partiti della scorsa maggioranza. Di fronte alla richiesta di mediare sull’identità di genere per compiacere chi la legge non l’ha mai voluta, il movimento LGBTIQ+ e le forze di centrosinistra hanno giustamente tenuto il punto, chiedendo un tavolo di discussione privo della spada di Damocle della mozione tagliola. E’ evidente che, come ribadito senza sosta dalle associazioni, non si poteva trattare con coloro che oggi sono i principali artefici delle politiche omofobe e sessiste in Italia. L’Italia diventa oggi un caso internazionale in termini di diritti umani, rimanendo ancora una volta ignorate le richieste degli organismi internazionali, come l’OSCE, di poter raccogliere le denunce relative ai crimini d’odio omotransfobici. Il nostro movimento continuerà a battersi come continua a fare da 28 anni per ottenere una buona norma che è in vigore nella maggior parte dei paesi europei. Noi abbiamo vinto nella società – conclude Grillini – mentre il Parlamento continua a dire no a qualsiasi legge sui diritti civili, ora si tratta di dar vita ad un’ampia maggioranza sociale e civile per modernizzare un paese come il nostro ostaggio dei clericali e delle forze neofasciste”.
Così un comunicato di Gaynet ricevuto in redazione.
(27 ottobre 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata