di Daniele Santi #Lopinione twitter@GaiaitaliaRoma #Maiconsalvini
Si chiama “non sapere dove si va né come”. E probabilmente nemmeno “perché”. Se non per propaganda. Dopo il “successo” di Conte in Europa persino Giorgia Meloni si è dovuta calare dalle alte vette sulle quali pretende di regnare e dire che è un ottimo risultato, anche “se si poteva far meglio” e se non si è fatto meglio è grazie al suo compare di sovranisti miasmi Rutte; Salvini, lui e Meloni un corpo e un’anima, ha detto naturalmente il contrario affrettandosi il 18 luglio a dichiarare all’ADNKronos che nonostante Conte a Bruxelles “in Italia non arriverà un soldo”.
Visti rapporti della Lega con banche fallite, giornali pure, radio chiuse e 49 milioni che chissà dove sono, verrebbero un sacco di battute, ma oggi non ne ho voglia.
Tajani, intervistato in mattinata da Radio24 dai buoni Maria Latella e Simone Spetia tutti dediti alla loro trasmissione filodestrista sotto dettatura (dittatura) del pregiatissimo editore, riusciva a dire che Italia Viva è un partito di sinistra che tiene in piedi un governo di estrema sinistra [sic] che un’ipotesi grande centro tra Italia Viva e Forza Italia non è possibile a causa delle idee di sinistra [sic] di Renzi e che la destra – sempre più estrema, ma si è dimenticato di sottolinearlo – parla con una voce sola. Evidentemente non ha letto quello che Meloni e Salvini hanno detto per mandarsele a dire.
Si ha la sensazione che quelli di Casa Berlusca siano un po’ alla canna del gas. Certo con tutti quei miliardi in arrivo è facile ipotizzare una rinuncia al suicidio e una possibile corsa verso quel grande centro che Tajani sdegnosamente rifiuta in nome della destra da selfie che sembra concentrata unicamente a farsi foto in piazza ad uso social. Poi per la politica, forse, ci sarà tempo…
(22 luglio 2020)
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