di G.G. #Politica twitter@GaiaitaliaRoma #Cronaca
Estorsione e riciclaggio, e conseguente sequestro di società e quote per un valore di 480mila euro. Tra gli arrestati, nove in tutto, per i cui nomi vi rimandiamo all’articolo di Repubblica, anche l’ex senatore del Pdl De Gregorio entrato in parlamento con l’Italia dei Valori di Di Pietro e poi passato tra le fila di Berlusconi apposta per far cadere il governo Prodi allora in carica.
L’uomo salì agli onori [sic] della cronaca quando, protagonista il suo veloce cambio di casacca, rivelò di avere intascato due milioni in nero da Silvio Berlusconi per passare dalla sua parte e un altro milione di euro come finanziamento alla sua fondazione politica. De Gregorio aveva poi tentato di far passare dall’altra parte anche altri parlamentari, ma uno di questi registrò il colloquio e lo incastrò. Fu sempre il racconto di De Gregorio a rendere noto che aveva avuto in disponibilità di 5 milioni di euro per corrompere il parlamentare, soldi – fu sempre De Gregorio ad affermarlo – che gli arrivavano direttamente da Silvio Berlusconi.
La storia della condanna a tre anni in primo grado inflitta a Silvio Berlusconi e della successiva prescrizione la trovate qui; scrive Repubblica che De Gregorio sarebbe “il perno di una serie di società cartiera, create apposta per nascondere un fiume di denaro che sarebbe passato anche attraverso i conti di un’azienda le cui disponibilità sono state bloccate. Il sequestro ammonta a 470 milioni di euro e riguarda in totale 5 società”. Poi ci sono le estorsioni ai “titolari di un bar di via Chiana e uno di via Flavia”. Insomma una storiaccia. E De Gregorio è dentro.
(3 giugno 2020)
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