di Vittorio Lussana #PensieriniRomani twitter@gaiaitaliacom #Società
Roma non si smentisce mai. E sulla fobìa da Coronavirus, gli abitanti della capitale stanno letteralmente dando i numeri. A parte le ‘fake news’ circolanti, relative soprattutto all’eventuale chiusura delle scuole, chiunque in questi giorni risulti affetto da un raffreddore vive nella paura di aver contratto il morbo asiatico, anche se non è andato oltre il raccordo anulare. Che invece ha vissuto vere e proprie giornate di ‘passione’ e di traffico in tilt per l’ennesimo morto all’altezza dell’uscita dell’Aurelia. Possiamo assicurare che, a Roma, il ‘Sacro Gra’ fa molti più morti del Covid 19. Da sempre. Invece, il terrore è circolato allegramente in metropolitana, dove uno svenimento sulla linea ‘B’ ha letteralmente causato il ‘panico’, facendo fuggire tutti i passeggeri dal convoglio. Ovviamente, non si trattava di un caso di Coronavirus.
Ma piuttosto che prendersi 4 bronchiti all’anno, con relativa sindrome da Covid 19, non sarebbe meglio farsi iniettare il vaccino antinfluenzale in autunno? No. E ciò per un motivo molto semplice: c’è un’altra grande ‘sindrome’ che spaventa i romani, seppur tenuta nascosta come fosse un ‘parente scomodo’: quella dei vaccini. Quindi, a Roma puoi tranquillamente ‘spalmarti’ sul raccordo e trattare un semplice influenzato come un appestato, ma la cosa veramente vietata è quella di adottare comportamenti logici e razionali, senza cadere nell’emotività.
E’ la nostra antica passionalità latina, quella che ci ‘frega’…
(26 febbraio 2020)
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