di Giancarlo Grassi #Roma twitter@GaiaitaliaRoma #rifiutididestra
Non restano che i rifiuti di destra, a terra, vicinissimo a Montecitorio, dopo la manifestazione della mattinata (vedi tweet e foto in basso) nella quale si sono sfogati coloro che hanno partecipato vendendo la bufala alla non numerosissima folla che gli Italiani sono stati scippati del voto. Al voto si va, lo dice la Costituzione, quando non ci sono i numeri in parlamento per formare un governo. L’Italia è una repubblica parlamentare e non una repubblica presidenziale: checché ne dicano Meloni o Salvini o i loro compagnucci di manifestazione di Casapound e Forza Nuova che inneggiavano al passato con i loro saluti romani. Che sono fuorilegge (non sono Salvini e Meloni che delirano di sicurezza e ordine)?
Grazie e complimenti ai “civilissimi” fan di #Salvini e #Meloni, sempre attenti sui social all’ordine e al degrado, che oggi hanno lasciato il centro di Roma così. 👏🏼#PapeeteInPiazza #Montecitorio #Fiducia #maratonamentana pic.twitter.com/lIqAloiNAC
— Simon (@gypsysimon) September 9, 2019
Dunque ciò che è rimasto a terra verrà raccolto da coloro che, lavoratori pubblici addetti al decoro delle città, vengono pagati con soldi pubblici e a stipendi molto più bassi di coloro che inneggiano al decoro a 15mila euro a cranio più i rimborsi spese. E hanno il coraggio di definirsi difensori del popolo.
Così va il mondo della destra, sempre più estrema di questo paese: non importa cosa si inventano pur di avere visibilità e portarsi via i voti tra loro. Nel frattempo, mentre fuori dal parlamento si lascia tutto a terra, all’interno de parlamento se ne dicono di tutti i colori: come quella della brava Biancofiore la quale spiega ai cinque stelle che dovranno incolpare soltanto loro stessi se continueranno a perdere voti (hanno guadagnato cinque punti da quando Salvini ha fatto saltare il governo pentaleghista) lei che è di Forza Italia che sta lentamente, ma inesorabilmente, scomparendo adl panorama politico. O come quello di Fratelli d’Italia che non sa nemmeno dove vanno messi gli accenti quando si parla.
Questo è il livello culturale della politica del saluto romano e di chi l’ha sdoganata. Serve altro. E se quelle di Conte e del Governo M5S/PD non sono solo parole – noi stiamo alla finestra, mica gli crediamo – la pessima aria che tira in questo paese cambierà. E questi che riempiono una piazza dei loro rifiuti di destra grideranno sempre di più.
(09 settembre 2019)
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